18.000 CUD 2005 ERRATI VANNO TUTTI RIFATTI!

L’AGENZIA DELLE ENTRATE CI HA DATO RAGIONE!

MA …. CHI PAGA IL COSTO DELL’ERRORE??

Milano -

L’Agenzia delle Entrate ci ha dato ragione !!! RdB/CUB aveva contestato da subito, scrivendo all’Amministrazione, i contenuti del CUD 2005. L’Amministrazione aveva decurtato dai giorni lavorati in un anno le giornate in cui i lavoratori avevano aderito a scioperi.
RdB/CUB aveva dichiarato che non si trattava di un mero errore burocratico (che ledeva comunque l’interesse dei lavoratori) ma anche e soprattutto a un ATTACCO AL DIRITTO DI SCIOPERO !!!
Abbiamo sostenuto chiedendo all’Amministrazione di non procedere e di rettificare immediatamente tutti i CUD prima che fossero emessi e consegnati ai lavoratori.

L’Amministrazione ha proceduto nei suoi intenti, obbligando i lavoratori a consegnare i CUD così compilati e chiedendo all’Agenzie delle Entrate un parere sull’operato.
Ora a distanza di 6 mesi l’Agenzia delle Entrate ha sentenziato:
"I GIORNI LAVORATI IN UN ANNO SONO 365 E NON POTEVANO ESSERE DECURTATI I GIORNI DI SCIOPERO FATTI DAI LAVORATORI !!!!"
Avevamo ragione, ancora una volta ! Per ora l’attacco ai lavoratori e al loro diritto di scioperare è rientrato ma:
ORA TUTTI I LAVORATORI DEVONO RIPRESENTARE I MODELLI 730 ENTRO IL 31 DI OTTOBRE, ALTRIMENTI CI PERDONO I SOLDI RELATIVI AI GIORNI DECURTATI !!!
MA …. L’ENORME SPESA DELL’ERRORE FATTO: IL MATERIALE CARTACEO PER 18.000 CUD ERRATI, LA LORO SPEDIZIONE, TUTTI I GIORNI LAVORATI DAL PERSONALE, LO SBATTIMENTO DEI LAVORATORI SINGOLI CONI PERMESSI CHE DEVONO PRENDERSI, I SOLDI PAGATI AI CAF … CHI LI PAGA E????

BASTA E’ ORA DI FINIRLA !!! I SOLDI PUBBLICI SONO I NOSTRI SOLDI !!!!
RdB/CUB CHIEDE CHE A PAGARE SIANO QUEI DIRIGENTI CHE VOLUTAMENTE HANNO COMMESSO L’ERRORE !!!

 


25 ottobre 2006 - Corriere della Sera

Errore di Palazzo Marino
Migliaia di Cud da rifare per i lavoratori del Comune

Milano - Da rifare migliaia di Cud dei lavoratori del Comune. Superlavoro e spese extra negli uffici di Palazzo Marino: l'amministrazione si trova infatti in questi giorni a dover correggere i modelli per la dichiarazione dei redditi 2006 di numerosi dipendenti, che si sono visti erroneamente decurtare le giornate di sciopero dal totale dei giorni lavorati nel 2005 utili per il calcolo delle deduzioni. Tutto ciò si traduce in un disagio per i lavoratori che entro il 31 ottobre dovranno compilare un «730» integrativo, con il rischio di sanzioni se non rispetteranno la scadenza di legge.
Il caso era esploso già prima dell'estate, con la denuncia dei sindacati secondo i quali non si trattava di un semplice errore burocratico, ma di un «attacco al diritto di sciopero». Ma solo adesso è arrivato il parere dell'Agenzia delle Entrate, per la quale il Comune ha sbagliato e deve rettificare. Ai dipendenti è stato quindi consegnato il Cud riveduto e corretto, accompagnato da una lettera del direttore del settore in cui si precisa che il nuovo modello «annulla e sostituisce il precedente».
«L'Agenzia delle entrate ci ha dato ragione — commenta Daniela Cavallotti di Rdb-Cub — Sono 18 mila i Cud errati e ora i lavoratori devono ripresentare i modelli corretti, se no ci perdono i soldi relativi ai giorni decurtati. Noi avevamo avvertito l'amministrazione, ma come al solito non siamo stati ascoltati». La Rappresentanza di Base va oltre: «Chi paga per tutto il materiale cartaceo consumato, per le spedizioni raddoppiate, per i compensi ai Caf? Per noi devono pagare quei dirigenti che volutamente hanno commesso l'errore. Non è mai successo nulla di simile su tutto il territorio nazionale».
Per il Caf di base, tuttavia, i modelli da rettificare sarebbero meno, circa ottomila. Ma quanto rischia di perderci, in concreto, un lavoratore? Lo spiega Dino Danisi, del Caf di Rbd: «Ci sono deduzioni calcolate in rapporto ai giorni dichiarati — precisa — e queste sono massime se i giorni di lavoro sono 365. Il danno per dipendente, quindi, varia in relazione ai giorni decurtati. Diciamo tra i 2 e i 9 euro».
I dipendenti si sono visti erroneamente decurtare le giornate di sciopero.