A VOLTE RITORNANO….. SEMPRE DALLA PARTE SBAGLIATA PERÒ

Terni -

Nella vicenda dei tagli che il Comune di Terni sta operando alle risorse destinate ai Servizi Educativi Comunali, con una riduzione della qualità del servizio mensa e dell’offerta educativa ai bambini, l’atteggiamento delle
OO.SS. ripercorre il passato e sposa la linea nazionale.

Il mandato chiaro e netto dato ai sindacati dall’assemblea delle lavoratrici dei SEC, chiedeva il contrasto a quei tagli e la tutela dei posti di lavoro, partendo magari dalla richiesta del ritiro della delibera di giunta che quei tagli
provocava.


La Cisl disattese subito quel mandato insieme a parte della Cgil, partecipando al tavolo per l’esternalizzazione delle mense ad oggi in pratica completata, vista anche la delibera con la quale, utilizzando la prefornero, questa
amministrazione obbliga alla pensione le cuoche del Comune.


La RSU, l’USB ed anche la UIL (quest’ultima almeno fino a pochi giorni fa) hanno provato a resistere, agganciati a quel mandato dei lavoratori che, per noi dell’USB, rappresenta l’unica legge alla quale scrupolosamente
attenersi.


Insieme a queste OO.SS. ha provato a resistere anche una parte della CGIL, quella rappresentata dai membri della RSU e dalla responsabile del Comune che, correttamente, non faceva altro che difendere la linea dettata dailavoratori.


Oggi questa parte della Cgil è stata messa a tacere, ed a prevalere è l’accompagnamento delle proposte dell’amministrazione, fino alla loro completa realizzazione:


- Affidamento del servizi di refezione scolastica a ditte esterne;
- Statizzazione delle scuole materne con ricollocamento del personale presso gli asili nido, soprattutto in quei posti ove da anni opera personale qualificato della cooperazione sociale che, conseguentemente perderà il proprio
posto di lavoro.


Sembra di ripercorrere la vicenda del 2010, quando il Comune insieme all’allora USL4, tagliava le ore di
assistenza ad anziani e disabili e, mentre una parte della Cgil si opponeva a quei tagli l’altra parte, quella più incline a risolvere i problemi della politica, si affannava alla loro difesa coniando, per quei tagli, la famosa parola
di “rimodulazione delle ore di assistenza”.


A volte ritornano, qualcuno direbbe, ed ancora una volta a farne le spese saranno i più deboli. Allora furono anziani e disabili, oggi saranno bambini e famiglie. Ma in tutte e due i casi, ora come allora, sono le donne lavoratrici a dover pagare il conto più forte, in perdita di posti di lavoro, cambio di qualifiche, aumento dei carichi di lavoro.


Questo scenario, sta determinando quelle scelte, per questo l’USB continuerà a combatterle insieme alla RSU, almeno fino a quando Cigl e Uil (con la Cisl ormai è persa ogni speranza) permetteranno ai loro delegati di poter votare e decidere, liberi da ogni condizionamento politico.


Intanto con il bene placido di tutti loro l’amministrazione, per convocare Cgil, Cisl e Uil facendo quadrato sul problema, rinvia la trattativa sulla Biblioteca, mentre questa cade letteralmente a pezzi (sabato è caduto un quadro
elettrico in faccia ad un lavoratore). Non si è ancora capito se quei 150.000 euro di mutuo che l’amministrazione sta già pagando, è possibile utilizzarlo per la ristrutturazione, se è stato utilizzato per altro, o quali altri problemi
ci siano per lasciare in uno stato di abbandono e degrado una edificio così bello, anche a scapito della sicurezza dei lavoratori ed utenti.


Aspettiamo che anche su questo, lor signori si degnino di prendere in debita considerazione il problema, risparmiandoci i soliti populismi e proclami, come l’inutile apertura agostana o l’improbabile allungamento dell’orario di apertura, visto che lo stesso assessore continua a svuotare la BCT del personale assegnato.


Federazione USB Lavoro Pubblico Terni