Alessandria. "REDDE RATIONEM"

E’ INIZIATA LA CACCIA ALLE STREGHE. AVVIATO LO STATO DI AGITAZIONE

 

Alessandria -

Lavoratori/cittadini,

 

USB da tempo aveva capito che la situazione alessandrina sarebbe arrivata al capolinea, alla resa dei conti, d'altronde solo degli ingenui potevano credere che le leggi attuali venissero cambiate per Alessandria, approvate da un esecutivo nazionale formato e sostenuto dagli stessi partiti e sindacati che ora ne chiedono le modifiche.

Ieri ne abbiamo avuto conferma dai giornali, USB ai tavoli non è gradita, ma a quanto pare neppure i sindacati concertativi e solidali hanno gradito le notizie dei possibili tagli dei lavoratori e li capiamo poverini, anche perché ora come faranno a spiegare alle persone che hanno trasportato a Roma che rimarranno senza lavoro?

USB a fronte di questi giochi sporchi non ha avuto esitazioni e non ha perso tempo ed ha immediatamente indetto lo stato di agitazione del personale che sarebbe coinvolto dai tagli, ATM, ASPAL, COSTRUIRE INSIEME, per quanto riguarda AMIU abbiamo forti dubbi sulle operazioni che si stanno svolgendo quindi i lavoratori non si sentano al sicuro, potrebbero avere delle brutte e amare sorprese.

Che USB fosse una organizzazione sindacale scomoda e conflittuale è risaputo al punto che l’amministrazione comunale e il dirigente di costruire insieme si accaniscono con i dirigenti sindacali USB, inventandosi procedimenti disciplinari e trasferimenti illegittimi, altro punto dello stato di agitazione, per cercare di non avere intralci nelle operazioni di “pulizia primaverile”.

Purtroppo il problema è ben altro: quello di far quadrare i conti e se da una parte la classe politica tutta ci ha condotto in questo letamaio, è pur vero che la stessa decide di tagliare posti di lavoro senza toccare i propri compensi.

Secondo USB sarebbe un “beau geste”, un segnale nuovo, che la giunta e consiglio rinunciassero ai loro compensi, in questo modo si risparmierebbero quasi 500 mila euro l'anno, ritoccare tutti gli stipendi faraonici dei dirigenti delle partecipate e usare tutte le strade per togliere il troppo a chi ha già la pancia piena oppure chiedere il risarcimento a chi ha arrecato un danno all'ente.

Capire perché si mettono a bilancio cifre come 180mila euro per incentivi ai lavori pubblici quando non si possono fare lavori e tantomeno progetti regalando questi soldi ai soliti dipendenti fedeli per USB sono un insulto a chi perde o è prossimo a perdere il posto di lavoro.

USB nei prossimi giorni organizzerà delle iniziative rivolte a sensibilizzare questi aspetti.

Pertanto USB invita i lavoratori a decidere definitivamente da che parte stare, unirsi nella lotta per rovesciare i tavoli interministeriali ovvero le logiche e le regole imposte dall’UE al governo italiano che a sua volta impone ai propri sudditi costringendoli a gesti estremi.

Chi ha prodotto questa crisi non sono certo i lavoratori, paghi chi l’ha creata!