Assunti a tempo indeterminato ma licenziabili dal 2023. USB al fianco dei lavoratori che scioperano sotto la prefettura de L'Aquila
I lavoratori assunti nel 2013 con Decreto apposito per favorire la ricostruzione del martoriato territorio aquilano, subiscono oggi l’ennesima dimostrazione che la politica italiana è più interessata alle sorti dei propri partiti che alle sorti della popolazione italiana.
La loro assunzione a TEMPO INDETERMINATO avvenuto con regolare concorso pubblico, si sta trasformando nell’ennesima situazione di precarietà senza una facile soluzione. Infatti , dopo il primo periodo di assegnazione ai Comuni interessati alla ricostruzione, la chiarezza dei compiti e dell’assegnazione di tutti questi dipendenti è andata via via scemando, ed oggi con appare sempre piu’ meno chiara.
I lavoratori coinvolti organizzatisi con l’USB, dopo aver ottenuto l’elezione di due RSU nelle ultime elezioni, stanno ora spingendo perr far si che la vertenza non rimanga nel dimenticatoio.
Dopo la proclamazione dello stato di agitazione, ieri si è svolto un partecipato sciopero di tutti i lavoratori coinvolti ed un presidio sotto la prefettura.
Nel corso dell’incontro con il Prefetto, la delegazione della USB ha chiesto che la prefettura si faccia da garante nel seguire la vertenza e nel segnalare alla Presidenza del Consiglio l’anomalia creatasi.
Inoltre Usb ha richiesto che questa vertenza, che si lega fortemente al dramma della ricostruzione incompiuta dell’area abbruzzese colpita dal terremoto, sia parte integrante della vertenza più ampia, aperta sul territorio per cominciare ad invertire l’azione della politica, abituata ad intervenire solamente dopo le tragedie, agendo costantemente in emergenza, trasformando l’azione della Pubblica Amministrazione in una continua azione di prevenzione e controllo del territorio.
USB seguirà passo passo la vertenza di questi lavoratori e di tutti i cittadini impegnati in una ricostruzione del territorio aquilano.
USB ENTI LOCALI
Di seguito il comunicato congiiunto di USB, CGIL, e UIL
SCIOPERO 06/07/2018 UFFICI TERRITORIALI PER LA RICOSTRUZIONE
PRESIDIO DI PROTESTA IN PREFETTURA A L'AQUILA ORE 11:00
La FPCGIL, l’USB P.I. Enti Locali e la UILFPL comunicano la partecipazione pressoché totale dei lavoratori allo sciopero indetto per la data odierna. Una delegazione composta dai rappresentanti sindacali e dai lavoratori è stata ricevuta dal Prefetto, che si è impegnato a trasmettere il documento presentato ai preposti organi del Governo.
Nell’incontro è stato richiesto l’interessamento del Governo per la risoluzione di una vicenda che ormai si trascina da anni. Alla presenza del Prefetto, è emerso che, la situazione contrattuale dei lavoratori oltre ad essere altamente lesiva dei diritti, ha inesorabilmente ricadute negative sui processi di ricostruzione del territorio. Inoltre è risultato evidente come la situazione dei lavoratori sia del tutto anomala rispetto alla normativa ordinariamente applicata per i contratti di lavoro della pubblica amministrazione.
Questi lavoratori, vincitori del concorso pubblico Ripam Abruzzo del 2013 per posti a tempo indeterminato, sono stati contrattualizzati con Enti Locali (Comuni) che non hanno e non avranno capacità di riassorbimento, prefigurando la condizione risolutiva del rapporto di lavoro nel 2023.
Condizione contrattuale che ha prodotto sin dal 2013 uno stato di incertezza per i lavoratori e per le loro famiglie che ha comportato un vero e proprio “esodo” degli stessi verso soluzioni più tutelate, ad oggi infatti risultano solo 33 i lavoratori originariamente assunti, con tutte le difficoltà derivanti da un ricambio vorticoso del personale, soprattutto rispetto alla complessità delle procedure per la ricostruzione.
Di fatto quindi la risoluzione della questione contrattuale dei dipendenti UTR deve essere visto come un problema di pubblico interesse.
Per finire, con decreto legge 16 ottobre 2017, n° 148, coordinato con la legge di conversione del 4 dicembre 2017, n° 172, art 2bis, comma 32, si è disposta la soppressione degli UTR, preludendo ad un accentramento organizzativo e logistico del personale presso l’Ufficio Speciale per i Comuni del Cratere senza però avviare le necessarie contestuali fasi di concertazione e contrattazione dei protocolli di intesa per tutelare i diritti dei lavoratori.
Inspiegabile è poi l’inerzia delle Amministrazioni Locali e Centrali a fronte della suddetta condizione più volte e da anni denunciata dai 72 lavoratori degli uffici in oggetto.
Le scriventi sigle sindacali ritengono inderogabile far valere il diritto all’espletamento di corrette relazioni sindacali al fine di garantire una accurata tutela dei lavoratori r di ricondurre gli stessi in un regime ordinario di rapporto di lavoro con gli Enti che saranno individuati. In mancanza di risposte concrete i lavoratori continueranno l’azione di mobilitazione.