BASTA CON LE CHIACCHIERE! 20 Settembre, giornata di sciopero per i Nidi e le Scuole dell’Infanzia di Roma Capitale.

Roma -

BASTA CON LE CHIACCHIERE!

20 Settembre, giornata di sciopero per i Nidi e le Scuole dell’Infanzia

di Roma Capitale.

 

Ancora una volta USB si trova a denunciare la pessima gestione dei servizi all’infanzia a gestione diretta e, ancora una volta, ad inizio anno educativo ci si ritrova obbligati ad utilizzare l’unico strumento di denuncia mettendo a rischio l’apertura di nidi e scuole, LO SCIOPERO.

 

Risulta inevitabile opporsi alla politica che il colle capitolino continua a compiere sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori :

Per il mancato rispetto della Legge Nazionale 0-6 anni, per cui sono da considerarsi coordinatori pedagogici coloro che già ne ricoprivano le funzioni, estromettendo le figure dei F.S.E.S. e le POSES da questo ruolo;

L‘iniqua e intollerabile creazione del cosiddetto “bilivello” creando personale che svolge le stesse mansioni ma ha retribuzione differente;

Gli eccessivi carichi di lavoro;

L’assenza di personale;

Gli scarsi se non inesistenti investimenti ai fini della qualità dell’offerta educativa – formativa;

I contratti al personale precario sempre più umilianti e poveri, nonostante il governo centrale avesse dato la possibilità di sforare il tetto per la spesa del lavoro flessibile, l'Amministrazione ha destinato una cifra irrisoria che, come ovvio, non riuscirà a sopperire al fabbisogno di educatori e insegnanti per le strutture della Capitale;

L’aumento del numero delle possibili convenzioni e apertura di nidi aziendali, Gualtieri e i suoi Assessori vogliono picconare il servizio pubblico per lasciare spazio alla rete dei privati?

E tanto altro…

 

La qualità delle strutture 0/6 dipende dalla qualità delle condizioni lavorative con cui viene impegnato il personale e non dagli slogan mediatici degli Assessori Pratelli e Catarci, né tantomeno dai vari tagli di nastri del nostro Primo Cittadino, Gualtieri.

 

Le lavoratrici ed i lavoratori di nidi e infanzia si ritrovano quotidianamente in condizioni lavorative ai limiti della legalità, la stessa legalità che mette a rischio l’incolumità delle bambine e dei bambini.

 

 

USB ritiene assolutamente inaccettabile continuare con la politica del risparmio, con l’invio del personale necessario effettuato con il contagocce, con strutture che necessitano di interventi strutturali urgenti, con l’impoverimento del salario in ordine alla valenza del ruolo e delle responsabilità che si ricoprono.

Siamo decisamente stanchi di sottostare ai ricatti della dirigenza, sempre più gerarchizzata, alla piramide della performance e della valutazione.

Siamo stanchi di veder proporre contratti al 50% a quel personale precario inserito in una graduatoria che non aspetta altro di veder stabilizzata la sua condizione lavorativa e che, in tutti questi anni, ha permesso all’Amministrazione di tenere aperti i servizi.

Il funzionamento della macchina amministrativa deve essere garantito a partire dal miglior utilizzo del personale che deve essere adeguatamente valorizzato e incentivato, nessun provvedimento repressivo ne ricattatorio comporta miglioramenti nella gestione dei servizi, vanno invece indagate le cause e proposti i necessari cambiamenti organizzativi attraverso momenti di partecipazione e condivisione delle scelte.

 

IL NOSTRO SCIOPERO ha lo scopo di mettere in evidenza anche l’azione governativa centrale che sobbarca le spalle dei lavoratori con il rincaro dei costi della vita senza minimamente intervenire sull’aspetto salariale inadeguato e tra i più poveri d’Europa.

Una scelta politica, quella di questo Governo, che fa definitivamente carta straccia della richiesta di tutta la società civile di restituire sicurezza sui luoghi di lavoro, sicurezza all’utenza.

Dall’altro canto si consolida la complicità con quei sindacati che da bravi “lacchè” mettono in scena false iniziative di protesta per poi concordare, sia sui tavoli nazionali che quelli locali, tutte le aberranti proposte delle controparti.

 

 

I risultati sono oramai sotto gli occhi di tutti, si riempiono di soldi le tasche delle aziende private, senza realizzare investimenti mirati per l’implementazione e il miglioramento dei servizi pubblici.

Attraverso le privatizzazioni selvagge si alimenta sfruttamento e precarizzazione imponendo condizioni sempre peggiorative per le/i lavoratrici/lavoratori ed offrendo un servizio ai cittadini sempre meno efficiente, sempre meno sicuro.

 

Non a caso lo sciopero del settore educativo e scolastico è coinciso con quello dei lavoratori e lavoratrici dei trasporti pubblici, altra realtà a costante rischio cautelativo e con stipendi inadeguati e poco dignitosi.

 

La nostra cara e amata Città Eterna è ormai allo sbando su tutto ciò che interessa i comuni cittadini, su tutti quei servizi che dovrebbero essere considerati essenziali e con l’essenzialità di investimenti e riconoscimenti.

 

Chiediamo una politica di investimenti seria e concreta pronta ad interfacciarsi con chi vi opera in prima persona e non una politica calata dall’alto delle poltrone del potere che di vita comune ne sanno veramente molto poco…e quei pochi che della vita comune un tempo si interessavano

(per la propria carriera politica) hanno ora dimenticato i loro trascorsi, del resto si sono accomodati.

 

 

USB P.I. Roma Capitale

Settore Educativo e Scolastico.