Bologna. AVANTI TUTTA IN DIFESA DEGLI INTERESSI DI CASTA, Zamboni difende gli "stipendi d'oro" dei manager pubblici

Bologna -

Ora che anche i media locali fanno emergere la scandalosa differenza di stipendio fra la grande massa dei lavoratori dipendenti e i manager (pubblici e privati) , questi ultimi hanno trovato un autorevole difensore:  L’assessore comunale Zamboni.

Non ci fanno  meraviglia le uscite dell’ assessore che evidentemente non fa altro che difendere i propri interessi di casta e le scelte sbagliate, per certi versi offensive, portate avanti anche dalla Giunta di cui fa parte.

Ciò che  però che non è accettabile  è che per giustificare tali scelte  sostenga che senza gli “stipendi d’oro” di questi manager ne rimetterebbero i servizi pubblici in quanto sarebbero fuori mercato rispetto ai manager degli enti privati.

E’ vero l’esatto contrario: mentre la superiorità della qualità dei servizi gestiti dal pubblico deriva da fattori quali il patrimonio di conoscenza e di professionalità dei propri dipendenti e non ultimo le condizioni di lavoro meno precarie che nelle aziende private; gli “stipendi d’oro” negli enti pubblici alimentano e giustificano la corsa al rialzo degli altrettanto vergognosi stipendi dei manager privati e mortificano i lavoratori “normali”.

Certi ragionamenti assolutori,apparentemente logici ma invece campati in aria, possono essere fatti solo da chi non ha il c.d. problema della quarta settimana.

Comunque in linea con lo spirito che le luminarie della nostra città suggeriscono, per Natale regaleremo all’assessore Zamboni un totem raffigurante il Dio Mercato.
Questo a  patto che lo stesso assessore si rechi domani mattina alle ore 10,30 alla sede ATC di Via Saliceto (nei pressi del bar interno) presso il banchetto dove i delegati RdB raccoglieranno fondi per integrare lo stipendio che una legge ingiusta vorrebbe tagliare al povero presidente Sutti.

Se l’assessore parteciperà alla colletta per il Presidente Sutti gli regaleremo anche una confezione di “maccheroncini di Campofilone”  così che possa seguire l’esempio del pastaio Enzo Rossi e provare a vivere un mese con 1.000 euro.


 

Nostro comunicato di ieri:

IL VERGOGNOSO COMPORTAMENTO DI SUTTI E LA SCANDALOSA SOLIDARIETA’ DELLA GIUNTA



Il Sutti, presidente della ATC, ha annunciato il suo gran rifiuto di continuare la gestione dell’azienda trasporti di Bologna perché i tagli decisi ai manager delle società pubbliche porterebbero il suo stipendio a 90.000 (NOVANTAMILA) Euro.
Una decisione che sicuramente non ci lascia con l’amaro in bocca ma che è offensiva nei confronti delle decine di migliaia di lavoratori, pensionati e giovani che nella nostra città sono costretti a tirare avanti con 1.000 euro al mese.

Gravissime, considerando le parti che lo hanno espresso, le prese di posizione da parte del sindaco Cofferati e dell’assessore Zamboni, che come rappresentanti e amministratori dei cittadini di Bologna dovrebbero avere più pudore nell’esprimere comprensione e solidarietà al super pagato presidente dimissionario, considerando la condizione di immiserimento e di precarietà che sta coinvolgendo una sempre più larga fetta della cittadinanza bolognese.

La vergogna non è nel “tagliare” lo stipendio a Sutti ma averlo pagato fino ad ora 250.000 Euro.
Provino: Sutti,Cofferati e Zamboni a vivere per un mese solo con lo stipendio di un dipendente ATC, magari precario, poi ne riparliamo.

Invece di stringersi attorno al boiardo di turno, noi pensiamo piuttosto a come scongiurare i processi di smantellamento del servizio di trasporto pubblico locale, e a calmierare la crescita “nascosta” che abbiamo registrato nel costo degli abbonamenti al servizio di trasporto pubblico.

Per fare tagli e privatizzazioni, non serve certo una “testa d’uovo” ma un altro tipo di “testa” che non oggettiviamo per non essere volgari.

Forse con un presidente meno esoso si riesce ad avere qualche piccolo risparmio che una volta tanto non si basi sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini utenti.