Bologna. OGGI SCIOPERO DEI PRECARI DEL SETTORE EDUCATIVO/SCOLASTICO COMUNALE E SCIOPERO SENZA PREAVVISO DEGLI OPERATORI DEL SERVIZIO MINORI E FAMIGLIE IN GESTIONE ALL'ALTERCOOP

Bologna -

Una Giunta sorda ad ogni istanza di stabilizzazione del lavoro precario ha fatti sì che oggi, oltre alle lavoratrici precarie degli asili nido e delle scuole materne comunali, abbiano scioperato senza preavviso le 7 operatrici del servizio filtro degli sportelli sociali comunali in appalto ad Altercoop le quali rimarranno senza lavoro in quanto la stessa  ha deciso senza alcun preavviso di non rinnovare l’appalto.



Oggi scioperano quindi lavoratrici e lavoratori che operano nei più importanti ambiti del welfare cittadino.



L’adesione è pressoché totale e la rabbia è tanta soprattutto dopo la conferenza stampa della Giunta comunale nella quale è stato reso noto un piano di tagli senza precedenti che colpisce per primi i lavoratori più deboli ed inevitabilmente la qualità dei servizi.



Questi tagli sono stati resi noti alla stampa, mentre in sede di trattativa sindacale si sono ben guardati dal preannunciarli.



Per quanto riguarda i lavoratori del servizio minori e famiglie in appalto ad Altercoop la cacciata avviene mentre da lungo tempo era aperta la discussione per l’assunzione di queste lavoratrici dalle ASP.


Se la giunta comunale non rispetta gli impegni perchè le lavoratrici dovrebbero rispettare le regole antisciopero?



Per le precarie dei nidi e materne ricordiamo che sono oltre un centinaio che ogni giorno tengono aperti questi servizi e che l'amministrazione comunale non intende stabilizzare anche se ciò sarebbe tecnicamente possibile.



La totale mancanza di volontà politica è dimostrata anche dal fatto che l'assessore all'istruzione  Lembi  ha rifiutato qualsiasi incontro con le RdB e con una delegazione delle precarie che oggi  scioperano.

 

Questo comportamento è in tutto uguale a quello che l'intera giunta comunale e quella regionale, stanno tenendo nella “confronto” sui bilanci di previsione 2010 che si preannunciano come i più dolorosi per i precari, i cassintegrati, i disoccupati e i lavoratori in generale, che si siano mai visti e che inevitabilmente sono destinati ad acuire il conflitto sociale.