CHI FIRMA (LA) PAGA
In allegato il volantino
Come al solito all'ultimo secondo preparano la frittata. Il Sindaco ha convocato Cgil-Cisl-Uil e falsi autonomi, per chiudere il cerchio dell’atto unilaterale. A USB non la vogliono.
Potrebbe svelare gli altarini, mentre apporrebbero una firma che vanifichi e zittisca l'indignazione dei lavoratori di fronte all'applicazione dei principi della legge Brunetta. La trasparenza declamata da destra a manca, diventa un optional. Vogliono che siano i padroni a decidere come distribuire i soldi. Parlano di meritocrazia, ma vogliono come al solito premiare amici, compari e "umani a quattrozampe" (la poco dignitosa evoluzione del lavoratore con diritti).
Disponibilità totale del tempo della nostra vita per recuperare l'elemosina che ci concederebbero. E poi l'insulto di ulteriori campagne di diffamazione contro i comunali assenteisti e corrotti.
Quello che i colleghi hanno denunciato come insopportabile da dieci anni a questa parte non arriva neanche stavolta sul tavolo del negoziato. Non è possibile accettare una valutazione individuale che ci riporta al medioevo, e che sarà alla base dell'accesso a miserabili quote di salario accessorio.
Non è accettabile proseguire nello sconcio utilizzo padronale della Posizioni Organizzative che regalano (salvo rare eccezioni) ai soliti amici e/o fedelissimi un bel po’ di quattrini: per fare che? Hanno sempre due mani due occhi e un cervello, benché carichi di responsabilità che sanno tutti benissimo non è umanamente possibile assolvere.
La divisione dei lavoratori, la ripresa del comando e della gerarchia padronale, la rimessa in riga e l'intimidazione del singolo dipendente, la diffamazione dell'insieme dei dipendenti o di singole categorie sono l'orizzonte su cui è andato avanti da un paio di decenni la concertazione tra padroni e sindacati complici. Hanno prodotto un quadro normativo cervellotico ed infame. Nessuna trattativa dell'ultimo minuto può risolvere la questione. I lavoratori e USB lo hanno espresso con chiarezza: la necessità di un contratto nazionale che cancelli la vergogna dell’atto unilaterale e dia risposte in ben altre direzioni (cancellazione della Brunetta; assunzione stabile per il personale precario, reinternalizzazione dei servizi privatizzati (è qui il vero spreco), tagli a chi guadagna già troppo come i dirigenti, riconoscimento del diritto ad avanzamenti di carriera legati all'esperienza e all'assunzione di responsabilità quotidiana che sole hanno garantito l'erogazione di servizi ai cittadini in questi anni.
Senza questi contenuti chi firma l'ennesimo bidone ne dovrà rispondere ai lavoratori. Le promesse clientelari sulla concessione della P.O. agli amici non bastano più.