Civitavecchia. Gravissimo precedente: PRECETTAZIONE IN CASO DI ASSEMBLEA!
I diritti dei lavoratori, sanciti dalla costituzione e dallo statuto, non esistono più; si assiste continuamente e impunemente ad atti impositivi e arroganti da parte dell’Autorità (o meglio Podestà) contro chi rispetta le regole contrattuali e viene legittimato nella lotta dalla stessa Commissione di Garanzia.
Il Prefetto è intervenuto con atto di precettazione e quindi con ordine di differire le iniziative programmate per i giorni 10 e 28 Aprile nei confronti del Sindacato SULPM/UGL e quindi sugli Agenti di Polizia Municipale che regolarmente avevano indetto Assemblea per il giorno 10/04 dalle ore 18,30 alle 20,30 e sciopero per l’intera giornata per il giorno 28 Aprile.
Ora, premesso che l’assemblea era stata indetta da ben 3 organizzazioni sindacali tra cui la Cisl e la Cgil di categoria e invece l’atto di precettazione è stato ordinato e notificato solo al SULPM/UGL, ci domandiamo come sia possibile che un Prefetto ordini il differimento di una assemblea dei lavoratori con l’art. 8 delle Legge 146/90 detta Legge Sciopero che riguarda solo ed esclusivamente la regolamentazione di scioperi.
L’ASSEMBLEA NON È ASSOLUTAMENTE MATERIA DI COMPETENZA DEL PREFETTO MA DEL DATORE DI LAVORO (in questo caso del Sindaco) a cui va solo semplice comunicazione e non richiesta autorizzazione; si richiede autorizzazione soltanto per il locale da mettere obbligatoriamente a disposizione.
Tra l’altro nella complessa vertenza sindacale ci rientra anche il non pagamento (soppresso illegalmente da diversi mesi) delle giornate festive infrasettimanali e guarda caso il giorno di sciopero è Martedì 28 Festa del Patrono, quindi vigili precettati per lavorare ma non precettata l’Amministrazione per pagare come di legge chi lavora festivo.
Come Organizzazione Sindacale invitiamo pertanto tutti i lavoratori e lavoratrici della Polizia Municipale e le OO.SS. che hanno indetto le iniziative di lotta a mantenere ferme le proprie posizioni regolarmente proclamate e legittimate dalla Commissione di Garanzia.
Tutto ciò è comunque determinato dal clima che si respira nel nostro paese rispetto alle legittime proteste dei lavoratori continuamente calpestati dagli accordi sottoscritti il 22 Gennaio 2009 dalla Cisl, dalla Uil e dalla UGL.