Comune di Genova: 1000 posti di lavoro in meno…e, chi resta, trasformato in "dipendente Frankenstein"
Per chi si fosse distratto, riportiamo l’articolo de "Il lavoro/Repubblica" del 10 maggio 2006:
La riduzione prevista sarà graduale e si completerà entro il 2010. L´assessore Facco: "Inevitabili le sinergie con gli altri enti locali"
La cura dimagrante di Tursi. Il Comune perde 1000 dipendenti
Pensionamenti e austerity, così cambierà l´organico. Le cause. Assunzioni con il contagocce a causa dei tagli in Finanziaria gli effetti. Sarà sempre più necessario studiare nuovi modelli di organizzazione le soluzioni. Durante la Conferenza strategica saranno studiate alternative le nuove società. Un centinaio di lavoratori passeranno a Genova Sport.
GLI ANNI passano, i capelli imbiancano, i comunali vanno in pensione: e considerando anche che c´è chi sceglie di "migrare" verso altre realtà (l´hanno fatto in molti, recentemente, verso l´Agenzia delle Dogane) e che le difficoltà economiche impongono assunzioni con il contagocce, da ora al 2010 Palazzo Tursi avrà perso almeno mille dipendenti recuperandone non più di un quarto. E se la macchina comunale ora è impostata su circa settemila persone, maggiore realtà occupazionale cittadina - erano 7070 a novembre, al momento del clamoroso sciopero contro la riforma degli orari, poi c´è stata una nuova serie di pensionamenti - come farà a funzionare con poco più di seimila persone, tra quattro anni? Magari creando il dipendente-Frankestein: utilizzando cioè gli impiegati non più legati esclusivamente alla loro scrivania, ma su più settori, o persino in sinergia con gli altri enti locali, la Regione e la Provincia in primo luogo, con un fortissimo ausilio informatico. Un pezzetto di lavoro da più parti o un dipendente per più enti, per rispondere ad un´unica realtà, quella di dare i servizi al cittadino: altrimenti, addio. Primo assaggio a giorni, con la presentazione di un portale unico tra Comune e Regione sui temi dell´e-government. Il progetto si chiama "Polis" e sarà oggetto di un convegno alla ex Borsa la prossima settimana. Sospira Gianni Facco, assessore comunale al Personale, anche perché numeri e problemi - emersi durante la lunga giunta seminariale di venerdì scorso - dovevano restare per il momento riservati, e perché tutta la vicenda, che impone una riorganizzazione totale del sistema organizzativo del Comune, sarà una delle eredità del post Perìcu e andrà discussa a lungo con i sindacati. «Io propongo un discorso di metodo, tutto da vedere - spiega Facco - E´chiaro che, senza un´intesa con altri soggetti, operare diventa impossibile. Lo faremo con il Piano regolatore Sociale, ma non è solo una scelta, è un obbligo: come si fa a non mettere insieme risorse e strategie?». Stabilito che le risorse sono e restano pochine. «Ogni anno lasciano il Comune circa 250 persone - dice ancora Facco - Quest´anno potremo assumerne non più di 35-40, visti i vincoli che ci impone la Finanziaria e la situazione dei nostri conti. A meno di scelte totalmente diversi da parte del futuro governo, ben che vada tra quattro anni avremo sostituito solo un quarto di chi se ne va. E nasce il problema delle competenze: se ne vanno le persone con più esperienza e professionalità. Ecco perché il vecchio modello organizzativo, con gli uffici e le strutture rigide, non basta più». E pesano anche i progetti di esternalizzazione: un centinaio gli interessati alla società dello sport, ad esempio, mentre resta l´incognita di riorganizzare i 1200 che dovrebbero andare a gravitare sui futuri nove municipi. Durante la Conferenza Strategica si accennerà solo genericamente alla questione, mentre si studiano i settori sui quali possa andare ad operare il dipendente-Frankestein costruito con un pezzetto di comunale, un braccio del collega regionale e la gamba del provinciale (e tutti collegati ad un unico sistema informatico), e i dirigenti del Comune sono stati incaricati di studiare scenari, segnalando anche quali professionalità si rischiano di andare a perdere nei prossimi anni. Una buona notizia in tema di assunzioni arriva invece da Amt, dov’è stata sottoscritta l´intesa con i sindacati per venticinque nuovi autisti: cinque sono donne, andando a completare il progetto di inserimento "Donne alla guida" della Provincia. E un´altra trentina di autisti resta in graduatoria.
Ora crediamo sia chiaro perché la Giunta Comunale, in accordo con le sigle sindacali rappresentate nell’Esecutivo RSU, fa di tutto per impedire a chi, come noi, si oppone con forza ai processi di esternalizzazione e di taglio degli organici, sia la partecipazione alle trattative che la possibilità di fare assemblee…
Le tasse aumentano… ma si tagliano i servizi e si riduce il personale ed i suoi diritti. Chi resta, secondo loro, deve diventare flessibile e polifunzionale, nel lavoro e negli orari. Disponibile, come dice il Comune a diventare un dipendente-Frankenstein… è questo quello che vogliamo? Non restiamo a guardare. Difendiamo i nostri diritti.