Comune di Savona:La nostra piattaforma la loro forma piatta.
Pubblico Impiego – Funzioni locali
Volantino sindacale ad uso interno gennaio 2018 riprodotto in proprio in via Cantore 29/2 b a Genova Tel. 010/416934
CONTRATTO:La nostra piattaforma, la loro forma piatta
chiediamo:
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300 euro mensili di aumento salariale tabellare
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una tantum di 5000 euro per recuperare i mancati rinnovi 2010-2016
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buono pasto a 15 euro
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risorse per le PO a carico del bilancio e non del fondo
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criteri oggettivi per le specifiche responsabilità e aggiornamento degli importi.
No alle politiche concertative della triplice che tanti danni hanno fatto ai lavoratori in termini di potere d'acquisto e normativo (pensioni, orari reperibilità in malattia, buoni pasto, ecc ecc).
I nostri rappresentanti aziendali:
Sommariva Eugenio, coordinatore (int. 378)
Del Buono M. Grazia (int. 5524)
Sanna Rodolfo (int. 225)
Vadone Bruno (int. 382)
Birocchi Francesco (int. 456)
De Boer Pauline (880241)
Per comunicazioni o informazioni chiamateli o scriveteci al nostro indirizzo mail:
usb@comune.savona.it
DA UNA PARTE SOLA, DALLA PARTE DEI LAVORATORI
ISCRIVITI ALLA USB
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RINNOVO RSU
Intendiamo presentare la lista alle elezioni per il rinnovo della RSU previste nella prossima primavera, persuasi che avremo da voi un largo consenso.
I prossimi mesi saranno dedicati alla preparazione di una lista il più possibile rappresentativa.
A tutti l'appello a proporci candidature ed autocandidature.
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Noi dipendenti contribuiamo a risanare le finanze del comune (predissestate da altri) con oltre 3.500.000 euro in 10 anni
La riduzione della parte variabile del fondo (circa 355.000 euro) con conseguente cancellazione o drastica riduzione di gran parte delle indennità decentrate non era ineluttabile (e infatti quello dei dirigenti è stato ridotto di pochissimo, al netto delle spese per il dirigente cessato).
Perchè la RSU e le organizzazioni provinciali non si sono opposte al taglio ed anzi hanno lasciato che passasse l'idea che la normativa lo imponeva?
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PIANO DI RIEQUILIBRIO:
L'Assessore Arecco in un intervento pubblicato sul Secolo XIX del 27 ottobre "...invita la capogruppo PD Cristina Battaglia a farsi promotrice di un intervento presso il Governo e i suoi colleghi del PD affinché, con sollecitudine, sia approvato il piano decennale".
Evidentemente non basta che nessun amministratore o dirigente sia responsabile di un passivo di 14 milioni e di una partecipata ATA sull'orlo del fallimento, dobbiamo anche scoprire che nessuno ad oggi è particolarmente attivo nel seguire l'iter del piano di riequilibrio e nel sollecitarne l'esame da parte degli organi competenti.
Sempre sul Secolo XIX, in data 10 ottobre, scopriamo che per l'assessore Montaldo "...era meglio lasciare che l'inesorabile passare del tempo cancellasse il periodo buio che per responsabilità altrui stiamo attraversando".
E' questa la trasparenza amministrativa? La chiarezza sui fatti? Cancellare il periodo buio lasciando passare il tempo, in modo che tutto cada nell'oblio?
I dipendenti del Comune hanno diritto:
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a conoscere l'esatta situazione dell'ente
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ad avere dirigenti che condividano le informazioni con chi lavora quotidianamente in una situazione povera non solo di stimoli economici ma anche di prospettive lavorative minimamente gratificanti
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ad avere al più presto il responso sul Piano di Riequilibrio decennale, dal momento che lo stallo in cui versiamo impedisce, tra le altre cose, le assunzioni e le mobilità, negando spostamenti anche in presenza di gravi motivi familiari.
I dipendenti sanno chi è responsabile dello sfascio economico ed organizzativo del nostro Comune e della nostra Città e pretendono che chi è al vertice di questa nostra struttura piramidale lavori con il rigore che finora non abbiamo visto.
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RLS
I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono: Birocchi, Casalini e Vadone.
I colleghi sono invitati a segnalar loro problematiche in materia di sicurezza di cui abbiano conoscenza.
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Riflessioni in libertà
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Le nostre retribuzioni sono le più basse d'Europa.
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L'età pensionabile -per contro- è la più alta
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Negli ultimi 10 anni il potere d'acquisto del reddito fisso è stato massacrato.
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Sul sempre caldo tema delle pensioni
Tenendo conto dell'attuale aspettativa di vita fissata per le pensioni a 65 anni, e dell'età della pensione, ritardata rispetto alla maggior parte dei Paesi europei, percepiremo la pensione in media per 16 anni e 4 mesi, contro i 18 anni e 19 mesi della media Ue, e le donne per 21 anni e 7 mesi, contro i 23 anni e 2 mesi della media Ue.
Quindi non c'è nessun motivo per aumentare l'età della pensione così come dovrebbe accadere sulla base dell'attuale normativa.
Un esempio: in Francia l'età per il pensionamento degli uomini è a 60 anni e la loro aspettativa di vita è di 84 anni e 5 mesi: il risultato è che percepiscono la pensione per oltre 8 anni in più di noi.
E LE PROGRESSIONI ORIZZONTALI?
Il contratto decentrato 2017 conteneva due dichiarazioni aggiuntive con l'impegno di concludere entro il 31/12/17 il confronto per arrivare ad un nuovo assetto organizzativo dell'ente e per definire sempre entro il 31/12 i criteri per l'attribuzione delle progressioni economiche IN MODO DA DARNE APPLICAZIONE DAL 2018.
A Dicembre il membro unico del NIV Dott. Falduto negli incontri con la RSU e alti funzionari negando di aver avuto l'incarico di definire i criteri per l'attribuzione delle progressioni, dopo aver chiarito che non è possibile utilizzare i vecchi criteri, ha suggerito di attendere l'approvazione del contratto nazionale per affrontarne l'elaborazione.
Sono pertanto sconfessati gli impegni presi dalla RSU in sede assembleare contenuti nelle dichiarazioni aggiuntive, impegni che hanno convinto molto colleghi a votare a favore della sottoscrizione del contratto stesso, peraltro approvato con molti dissensi.
In poche parole:
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ASPETTEREMO IL CONTRATTO NAZIONALE
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ASPETTEREMO CHE VENGA COMPRESO DAI VERTICI
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ASPETTEREMO CHE VENGANO DEFINITI I NUOVI CRITERI
… ma non abbiamo aspettato:
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PER AVERE LA BUSTA PAGA DECURTATA
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PER AVERE SEMPRE PIU' LAVORO
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PER VEDERE RESPINTE LE DOMANDE DI MOBILITA' ESTERNA
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PER VEDERE RESPINTE LE DOMANDE DI MOBILITA' INTERNA