Comune di Terni: basta con la pèropaganda! E' il momento della responsabilità
L'avevano sbandierato ai 4 venti! 51 assunzioni nel 2019, 126 nell'arco del triennio 2019/21, concorsi e quindi speranze di poter trovare occupazione per i tanti giovani qualificati e disoccupati del ternano.
Erano iniziati i festeggiamenti di fronte ad uno scenario che finalmente avrebbe garantito una boccata di ossigeno alla macchina amministrativa comunale e a servizi ridotti allo stremo dall’ultradecennale blocco del turnover e c’ erano tutti i motivi per essere soddisfatti. Persino l’ex Assessora Bertocco mieteva post di compiacimento su Facebook, esponendosi come attrice protagonista dell’evento!
Ieri invece, miseramente, l'Assessora al personale di turno e il Dirigente, di fatto, hanno smentito tutto.
Oltre alle 8 precarie stabilizzate, ai 5 dirigenti e qualche amministrativo (quest'ultimi per mobilità esterna), non si concretizzerà nient’altro rispetto al programmato piano delle assunzioni per il 2019.
La motivazione espressa dal Dirigente al Personale è stata stupefacente: per assumere personale c’è bisogno di personale, ma il personale che dovrebbe lavorare ai bandi non c’è quindi niente bandi, niente concorsi, niente assunzioni.
Una motivazione che ha dell’incredibile, come il silenzio dell’Assessora difronte alle rimostranze che abbiamo rappresentato.
L'unica speranza di assunzioni, a loro dire, è demandata all’eventuale possibilità di attingere a graduatorie già esistenti in altri Enti, pratica in verità ultimamente raccomandata dalla Corte dei Conti, visto l’ovvio risparmio di denaro pubblico, e per la quale il Comune di Terni si è posta nelle necessarie condizioni amministrative con apposito, ma assolutamente tardivo atto, adottato a metà ottobre. Niente ristoro quindi alla grande disoccupazione dei cittadini ternani. Una precisa scelta politica, che ben esprime la cessione delle armi della Giunta, un capolavoro che non ha eguali sul territorio!
Quindi, i servizi possono attendere. La Polizia Locale invece di avere nuovi 8 agenti come da programma, per il 2020 ne avrà un’altra quindicina in meno, per effetto dei pensionamenti.
Anche per i Servizi Educativi Comunali si attendono difficoltà non da poco. La spesa autorizzata dal Ministero per 2500 ore di supplenza, con tutta probabilità si potrà utilizzare solo per il 2019. Quindi da gennaio 2020 bisognerà attendere una nuova autorizzazione, che potrà essere concessa solo dopo l'approvazione del Bilancio e quindi a fine anno. Uno scenario che mette a rischio di chiusura quei nidi presso i quali le maestre dovessero, ad esempio, ammalarsi.
Stucchevoli i complimenti del Dirigente ai Servizi Educativi verso le maestre che, a suo dire, hanno mostrato grande professionalità, abnegazione, senso del dovere e di appartenenza, sopperendo in ogni maniera alle lacune di personale, caricandosi di un superlavoro, sempre al servizio dei bambini.
Tutto ciò avviene da sempre!
Intanto Cisl Uil, insieme alle rispettive componenti in RSU, che ha quindi assunto nuovamente decisioni nella solitudine di maggioranza, si sono preoccupati delle progressioni verticali e orizzontali del personale comunale. Non che a noi non stiano a cuore, ma è ben chiaro a tutti che senza concorsi e assunzioni non possono essere programmate neanche le progressioni verticali, considerando che devono essere individuate in percentuale rispetto ai nuovi ingressi? Per le future progressioni orizzontali, per le quali, a Cisl Uil e rispettive componenti RSU è bastata l'assicurazione dell'Assessora e del Dirigente, che è loro intenzione praticarle per il prossimo anno con le stesse modalità di quelle che si stanno portando a conclusione nel 2019. Resta sul piatto l'incognita di "chi paga”, ma questo si vedrà. La strumentalizzazione è in atto e tanto a loro basta per sbandierare ai quattro venti nuovi presunti successi, tentando di coprire i danni degli ultimi accordi sottoscritti, in odore di illegittimità e che porteranno i più ad una pesante rimessa sulla produttività, in favore della categoria D.
Sorprendente è stata la risposta della Uil alle preoccupazioni espresse al tavolo circa la legittimità dell’integrativo, in particolare sulle progressioni orizzontali e sull’alta percentuale utilizzata per individuare gli aventi diritto per il 2019 e ribadita verbalmente nelle intenzioni dell’amministrazione anche per il 2020.
Secondo la Uil, la Cisl e la RSU (a trazione UIL&CISL), è inaccettabile la preoccupazione espressa al tavolo sul percorso delle PEO, come se il sindacato non si debba responsabilmente preoccupare delle possibili ricadute di accordi illegittimi nelle tasche dei lavoratori, danni dei quali abbiamo traccia nelle azioni del MEF al vicino Comune di Orvieto e che stanno costando pesanti tagli al fondo ed ai salari dei dipendenti tramite un “piano di rientro” che toglie ogni speranza e possibilità di riconoscimento e crescita professionale per diversi anni a quei lavoratori.
Crediamo che sia il momento di chiudere con la propaganda e lasciare spazio alla competenza, con umiltà e senso di responsabilità, perché gestire le politiche del personale non è cosa da poco conto, viste le ricadute che si possono determinare non solo sui lavoratori dell’Ente ma, soprattutto, sulla qualità e quantità di servizi essenziali erogati per i cittadini ed il territorio tutto.
Terni, 21 novembre 2019 USB P.I. – Comune di Terni