COMUNE DI TERNI NON SIANO I LAVORATORI ED I CITTADINI A PAGARE IL PREZZO
COMUNE DI TERNI
NON SIANO I LAVORATORI ED I CITTADINI A PAGARE IL PREZZO
Rispetto all’ultima trattativa della scorsa settimana che si è tenuta sulle problematiche del personale con l’A.C. di Terni, quello che ci preme sottolineare non sono gli aspetti tecnici e giuridici della gestione dei diversi istituti contrattuali, ma piuttosto l’atteggiamento avuto dall’Amministrazione nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori apparsa ai presenti come inaccettabile e paradossale, ancor di più alla luce della recente bocciatura del piano di rientro dal predissesto finanziario anche da parte della Corte di Conti.
Un confronto stucchevole che ha posto l’arma del ricatto come elemento centrale della discussione, andando a riesumare fondi del salario accessorio di oltre 10 anni fa, la cui composizione è competenza unica dell’amministrazione e che prima e dopo la loro erogazione hanno scontato tutti passaggi di legittimità, dai revisori dei conti alla Corte dei Conti, finanche al MEF.
All’accertamento dell’inadempienza dell’Ente in merito alle Retribuzioni Individuali di Anzianità (RIA) ed al consecutivo obbligo di restituire ai lavoratori le somme non erogate, l’Amministrazione ha opposto il ricatto del recupero di somme indebitamente erogate, derivanti da costituzioni dei fondi pregresse che mai e da nessuno sono state attenzionate.
Forse questa Giunta si dimentica che non solo il fondo del salario accessorio è sempre risultato legittimo ai controlli, ma che dal 2011 ad oggi il personale in organico ha subito una diminuzione di oltre 120 unità (saranno circa 150 in meno alla fine del 2017), il che produce un risparmio annuo di quasi 4 milioni di euro.
Dimentica che questa diminuzione ha determinato un forte aumento dei carichi di lavoro e delle responsabilità dei dipendenti, al quale è corrisposto un taglio del salario accessorio di oltre 400.000 € per effetto dell’applicazione fortemente restrittiva della legge.
Dimentica che i lavoratori del Comune di Terni hanno subito i capricci di alcuni Assessori al Personale, che nel tempo si sono passati il testimone nel produrre fallimentari riorganizzazioni del personale che hanno complicato, e neanche di poco, il lavoro quotidiano ed il livello dei servizi erogati ai cittadini.
E dimentica ancora il continuo valzer dei dirigenti, che vanno a tappare falle esistenti in direzioni ove chi arriva spesso ha poca competenza costringendo ancora una volta i lavoratori a doversi ingegnare per continuare a dare risposte dignitose alle necessità dei cittadini.
Questi sono i fatti inconfutabili e rispediamo al mittente quindi i ricatti fondati sul nulla.
Come detto, il nuovo scenario determinato dalla bocciatura del piano di rientro finanziario da parte della Corte dei Conti, determina tra l’altro una situazione inedita, che va studiata ed analizzata sul fronte delle reali e possibili ricadute sul Fondo dei lavoratori del Comune di Terni e del costo dei servizi per la cittadinanza.
Questo è al momento nelle nostre preoccupazioni.
Da subito quindi come O.S. lanciamo un appello alla RSU ed a tutte le OO.SS. presenti nell’Ente, affinché si ricerchi realmente un’unione strategica nelle azioni ed una comunione di intenti allo scopo di tutelare quanto più possibile tutti i dipendenti, in un quadro difficile nel quale non dovranno essere certo i lavoratori ed i cittadini a dover pagare il prezzo.
Terni, 17 luglio 2017
USB Federazione Provinciale di Terni