Decentrato 2015 e nuove Progressioni. A CHE PREZZO?
Venerdì 22.4.2016 si è conclusa la trattativa per la quantificazione e l'utilizzo del Fondo per la Produttività 2015 e per l' applicazione dell'istituto delle Progressioni Economiche.
Il dato incredibile emerso dai numeri che ci hanno presentato è che i lavoratori della Città Metropolitana hanno contribuito al risanamento del bilancio dell'Ente con milioni di euro negli ultimi anni. Milioni che sono stati tolti dal nostro fondo per la produttività e inseriti nel bilancio dell'Amministrazione.
L'ultimo prelievo di circa 600.000 € è stato causato dallo sforamento del Patto di Stabilità.
Infatti il Fondo 2015 è decurtato di 340.000 € c.a. e quello 2016 lo sarà probabilmente di oltre 240.000 €. Per quest'anno (probabilmente maggio) la cifra che prenderemo individualmente è leggermente più bassa di quella del 2014, ma il prossimo anno il taglio è probabile che sia molto consistente.
Però #statesereni, perché che il fondo per le Posizioni Organizzative rimane praticamente inalterato, includendo incredibilmente anche posizioni attualmente vacanti. Il personale della Città Metropolitana è diminuito di quasi il 50%, ma il numero delle P.O. non cambia, aumentando la proporzione fra posizionati e no. In sostanza, per ognuno di noi finanziare una P.O. sarà molto più costoso.
Ci piacerebbe poter vedere l'accordo, negli anni milionario, per la Produttività dei Dirigenti, ma purtroppo non siamo ancora riusciti a reperirlo (certamente per incapacità nostra), eppure anche quell'accordo dovrebbe essere pubblico.
L'Amministrazione sottolinea spesso di aver assunto in questi ultimi anni decisioni che hanno permesso alla Città Metropolitana di non aver dichiarato il default, con tutte le conseguenze negative del caso, e che tutte le scelte sono state fatte a causa di norme imposte da altri.
In realtà i lavoratori hanno contribuito pesantemente a salvare l'Ente, mentre gli amministratori si preoccupavano di coprire ed applicare i tagli del governo ed i ritardi enormi dei pagamenti dovuti da parte dello Stato e della Regione (per quest'ultima pari a circa 15.000.000 €), che ancora in questi giorni mettono a rischio i nostri stipendi.
Ci hanno tagliato il salario diretto ed indiretto, hanno aumentato i carichi di lavoro (ai limiti delle stress da lavoro correlato) e di responsabilità, molti di noi hanno subito trasferimenti coatti da Direzione a Direzione, spesso con conseguente cambio di sede di lavoro, hanno messo a rischio tutti i servizi che eroghiamo. Però lor signori continuano ad avere la presunzione di “giudicarci”.
Oltretutto, sempre più spesso i lavoratori che usufruiscono di diritti sanciti da leggi nazionali e dai CCNL (L. 104, contratti di lavoro part-time, congedi parentali) vengono pesantemente penalizzati al momento della valutazione della performance individuale.
La riforma Brunetta stabilisce che la produttività deve essere erogata a solo il 70% del personale con graduatorie formate sulla base dalle valutazioni individuali. Questa legge non è ancora applicabile, ma la nostra Amministrazione, più brunettiana di Brunetta, si porta avanti con il lavoro ed incomincia ad applicarla nelle nuove Progressioni Orizzontali.
USB-P.I. ha sostenuto la proposta di effettuare nuove progressioni orizzontali dopo anni di blocco legislativo. Proposta che l'amministrazione ha accolto, ma applicando norme definite dalla stessa amministrazione, utilizzando soldi nostri!
USB-P.I. proponeva che ad usufruirne fossero in primo luogo tutti i lavoratori della categorie più basse (B1, B2, B3, B4) e più penalizzate in questi anni, anche in termini di valutazioni (valori mediamente più bassi rispetto a C e D). Sosteniamo che per queste categorie non fosse necessaria nessuna valutazione individuale per poter accedere, ma solo minime regole quali l'aver superato un certo numero di presenze.
USB-P.I. ha denunciato anche il problema che riguarda i colleghi in C1 e in D1 che verranno penalizzati perché il sistema applicato dall'Ente è un micidiale mix tra meritocratico e gerarchico, per cui le votazioni più basse si trovano proprio in queste categorie.
Categorie che, se non ci sarà una modifica sostanziale delle regole interne, verranno escluse dall'erogazione della produttività al momento che la normativa Brunetta verrà applicata interamente.
U.S.B.-P.I. della Città Metropolitana non firmerà le due proposte di accordo: né quella sulle progressioni, né quella sul fondo. Ci dispiace, perché siamo convinti che non siano ineludibili, ma con la lotta e la mobilitazione si sarebbe potuto ottenere accordi più favorevoli per i lavoratori. Invece vediamo solo fatalismo intorno a noi.
Certamente non ci arrendiamo. Ci aspetta un autunno molto impegnativo. Ci saranno scioperi e lotte, perché come insegna la Grecia in questi giorni, l'Unione Europea non si accontenta mai. Anche a noi verranno chiesti nuovi sacrifici in nome del “risanamento” e delle “riforme strutturali”.
Le prossime lotte saranno dure. In autunno si terrà il referendum costituzionale, che indicherà se gli italiani vogliono salvaguardare quello che resta della Costituzione dei Padri Costituenti (Calamandrei, Einaudi, Croce, Iotti, Amendola, …), oppure la Costituzione di Madia, Renzi e Poletti, che, tra le altre nefandezze, cancella definitivamente le Provincie. Pensiamo che si debba votare in massa contro la riforma per dare una spallata importante al governo Renzi, ma anche alle politiche della U.E.
US.B sarà in prima linea, ma ha bisogno dei lavoratori.
Rafforzateci, dateci più voce inscrivendovi e partecipando alla costruzione di un grande sindacato di classe e conflittuale.
USB-P.I. Città Metropolitana di Genova