ELEZIONI PROVINCIALI 2014: NO AGLI STRAORDINARI ELETTORALI
In allegato il volantino
OGGI TI USO, DOMANI TI BUTTO!
Oggi chiamati a garantire le elezioni provinciali, domani inutili esuberi
Questa la misera fine dei lavoratori delle province, oggi in occasione delle elezioni provinciali obbligati anche allo straordinario, domani considerati inutili fannulloni da lasciare a casa!
Per la prima volta in Italia si svolgono, tra il 28 settembre e il 12 ottobre, le elezioni dei consigli provinciali SENZA CITTADINI ELETTORI. Voteranno per noi i sindaci e i consiglieri comunali. Quelli che avevamo eletto per amministrare i nostri comuni ai quali oggi scopriamo avevamo dato, senza saperlo, anche la delega per votare per noi. E' il "moderno semplificato renziano ".
Indubbiamente semplice, comodo ed efficiente. Ma anche DEMOCRATICO?. Così i lavoratori delle province, questo esercito di 56 milioni di fannulloni, saranno chiamati a garantire il regolare svolgimento del procedimento elettorale. Il tutto per garantire questa farsa in cui, in realtà, nella maggior parte dei casi si tratterà di pontificare listoni preconfezionati. Da Torino e Genova (città metropolitane) a Brescia dove Pd e Fi corrono assieme, a Vibo Valentia dove nella stessa lista ci sono Fi, Fratelli d'Italia, Ncd e pezzi di Pd con un candidato d'eccezione: Salvatore Vallone ex assessore del Comune di Mileto, sciolto per mafia. E per finire in bellezza con Ferrara dove a Pd, Fi, Lega si aggiunge addirittura il M5S. Una gara, insomma, dove la preoccupazione declamata è "risolvere i problemi di rappresentanza", la realtà garantirsi uno scranno nella gara alla poltrona. Magari anche per politici che i cittadini non vorrebbero vedere nemmeno con il binocolo come Cosmo Mitrano, sindaco di Gaeta (candidato a Presidente della provincia a Latina per il centrodestra): ex alto dirigente del comune di Fondi, più volte citato nella relazione del prefetto che chiedeva lo scioglimento della giunta per infiltrazioni mafiose. Nonostante i proclami governativi USB ritiene che le funzioni delle Province debbano essere rafforzate proprio al fine di rafforzare i servizi pubblici di territori più periferici e di coordinarli meglio nelle aree metropolitane (e non privatizzarli).
La partecipazione dei lavoratori sarà a nostro giudizio determinante.