Enti Locali: NON FAREMO HARAKIRI!

No a nuovi sacrifici, Sì al rilancio della pubblica amministrazione

 

Roma -

Ci risiamo: sono cambiati i Ministri, è cambiato il Governo, ma la musica è sempre la stessa.
Nell’agenda politica ritorna il tema della spesa pubblica troppo alta, evitando però di dire chiaramente quali siano i capitoli di spesa da aggredire.
Come farlo e con che misure è solo questione di tempo, anche se il nuovo Ministro dell’Economia - ex esponente della Banca Centrale Europea, Padoa Schioppa - ha già le idee ben chiare: tagli pesanti al welfare, al pubblico impiego, moratoria dei contratti pubblici (tra l’altro già scaduti da sei mesi) e tagli a sanità e pensioni. La solita ricetta insomma.
In una fase come questa, che vede solo oggi, dopo 30 mesi, i dipendenti degli Enti Locali e della Sanità incassare i magri benefici di un contratto comunque già scaduto da gennaio 2004, non si può venire ancora a parlare di moratoria dei Contratti Pubblici.
In una situazione di estrema carenza del personale a tempo indeterminato e di impiego selvaggio di precari, non si può parlare di esuberi e di riduzione del numero dei pubblici dipendenti, né affermare che occorre sfoltire con prepensionamenti inopportuni senza previsione di turn over del personale.
In una fase come questa dove la Pubblica Amministrazione ed i servizi da essa erogati hanno un ruolo fondamentale per la qualità della vita di tutti i cittadini, non si può pensare di tagliare ancora e di continuare nell’operazione di smantellamento iniziata dal Governo Berlusconi.
In questa fase bisogna ridare slancio ai Servizi Pubblici gestiti direttamente dagli Enti Locali, assumendo definitivamente tutti i precari impiegati fino ad oggi a vario titolo, in una nuova alleanza tra chi i servizi li eroga e chi ne fruisce, con l’obiettivo di difendere lo Stato Sociale.
Occorre, con rapidità e chiarezza, abbandonare il falso metodo della concertazione, utile solo a nascondere le reali intenzioni del governo ed a salvare la faccia di cgil, cisl e uil.
Va rimossa ogni ipocrisia e ridato fiato agli Enti Locali, eliminando i blocchi relativi alle assunzioni, i limiti di spesa sul personale, i limiti imposti alle spese sociali, ridare cioè la possibilità agli Enti di erogare veri servizi e quindi ai lavoratori di lavorare con dignità, capacità e professionalità.
Ridare autonomia agli Enti Locali significa, tanto più per chi si dichiara a parole federalista, consentire - sia economicamente che legalmente - di intervenire sui servizi alla persona, sugli asili nido, sulle scuole materne, sulla casa, sul lavoro con regole certe, e con risorse tali da non dover esternalizzare e/o privatizzare i servizi come uniche soluzioni alla crescente domanda dei cittadini.
Significa invece ridare centralità al lavoro del dipendente dell’Ente Locale eliminando le tante sacche di privilegio nell’area della dirigenza e in quel vasto serbatoio clientelare di consulenti.
Noi non accetteremo questo tipo di tagli, non accetteremo l’ennesima manovra di lacrime e sangue da far pagare ai dipendenti pubblici, non sopporteremo l’ennesima moratoria di contratti già scaduti, non tollereremo una "nuova" concertazione già ammuffita e che ha il solo scopo di anestetizzare le rivendicazioni di lavoratori e cittadini.
Vogliamo invece che il DPEF e la manovra economica siano l’occasione per:

· Recuperare risorse per il rinnovo del Contratto scaduto a dicembre 2005
· Avviare le trattative per la costruzione di una Nuova Scala Mobile
· Assumere rapidamente tutto il personale precario
· Rilanciare il ruolo della Pubblica Amministrazione
· Fornire maggior autonomia gestionale agli Enti Locali per garantire servizi adeguati alle necessità dei cittadini
· Bloccare le esternalizzazioni dei servizi e la loro privatizzazione

In allegato il volantino impaginato