Firenze. I precari dei precari

In allegato il volantino

Firenze -

Sembra un gioco di parole, ma non è così, nella ormai enorme varietà di forme di precariato, che grazie a leggi bipartisan si è sempre più estesa a tutti i settori lavorativi compreso quelli pubblici, ci sono forme talmente particolari che vale la pena raccontarle:

Presso il Comune di Firenze al Servizio asili nido si fanno contratti a tempo determinato per educatore di 45 giorni spalmati su tre mesi part time. Questo produce di fatto una forma di lavoro a chiamata in quanto il lavoratore, anzi diremmo la lavoratrice perché la “mano d’opera “ nel settore è al 90% femminile, è a disposizione dell’Amministrazione per eventuali sostituzioni.



Di fatto ogni mattina la lavoratrice aspetta presso la propria abitazione la chiamata telefonica per conoscere l’orario e la sede di lavoro (Asilo Nido) alla quale si dovrà recare quel giorno, se si è fortunati si può lavorare anche una settimana continuativa, ma nella maggioranza dei casi si lavora a giorni alterni girando per altro tutta la città. Se uno è fortunato i 45 giorni li riesce ad effettuare in modo più o meno continuativo, se no i 45 giorni di lavoro ne durano 90, ma la retribuzione viene erogata per i soli giorni di effettiva prestazione lavorativa.



Al termine del contratto se tutto va bene la lavoratrice percepisce circa 1.500 € , che se uno “sfortunato” è costretto a spalmare su 90 giorni fanno la fantasmagorica cifra di circa 500 € al mese che possono arrivare a circa 600€ se il contratto è a 30 ore settimanali……Una somma che non permette certo di vivere una vita “decente”, considerato che in questi 90 giorni la lavoratrice ha l’obbligo all’unicità della prestazione lavorativa in quanto dipendente della Pubblica Amministrazione, e per arrotondare resta solo il lavoro nero!



Sembra normale che una Pubblica Amministrazione, per di più guidata da un Sindaco di centrosinistra, che si dichiara innovatore e vuole rottamare il vecchio permetta queste tipologie contrattuali?



Perché non comincia invece a rottamare queste forme di precarietà devastanti che ben poco hanno a che fare con la tanto decantata qualità dei servizi?

Aspettiamo una risposta dal Sindaco di Firenze.