FUNZIONI LOCALI. 31 OTTOBRE: UNO SCIOPERO CONTRO I TAGLI E LE SPESE MILITARI
FUNZIONI LOCALI. 31 OTTOBRE:
UNO SCIOPERO CONTRO I TAGLI E LE SPESE MILITARI
Come previsto è stato pubblicato il piano strutturale di bilancio (Psb) a medio termine che vincolerà le prossime leggi di bilancio per i prossimi cinque anni, al fine di consentire il rientro del debito pubblico in linea con le richieste dell’Unione Europea.
La presentazione del Ministro Giorgetti alle parti sociali della manovra 2025 è stata all’insegna delle parole d'ordine legate all'Europa, all'austerità e ai tagli ai servizi pubblici, che sono salario indiretto delle classi popolari, oltre che alla perdita di potere di acquisto di tutti i lavoratori.
Gli effetti si sentiranno in modo pesantissimo anche sulle Funzioni Locali, già in sofferenza per i tagli previsti dalla legge di bilancio 2024 (L. 213/2023).
Tagli, questi ultimi, che interessano i trasferimenti a carico di Comuni, Province e Città Metropolitane per gli anni 2024-2028, pari a 250 milioni di euro, di cui 200 milioni a carico dei Comuni e 50 milioni a carico di Province e Città Metropolitane, parametrato sulla spesa corrente degli enti locali e sulle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) assegnate a ciascun ente (penalizzando maggiormente quelli che avevano ricevuto più fondi).
Nella manovra 2025 si parla di ulteriori tagli per i Comuni di 100/200 milioni all’anno, per un totale di 1,2 miliardi di euro tra il 2024 e il 2028. L’insopportabilità delle misure è stata fatta presente dall’ANCI al ministro dell’Economia.
Sono più che mai a rischio i servizi, le spese essenziali, le capacità assunzionali, la parte dei costi di applicazione dei CCNL in capo agli Enti.
E quindi anche il salario, diretto e indiretto, dei dipendenti delle Funzioni Locali!
Infatti, in questa fase di rinnovo contrattuale, a fronte di una inflazione certificata per il triennio 2002/2024 pari al 15,4%, le risorse economiche messe sul tavolo coprono appena il 5,78% con una perdita secca del potere d'acquisto degli stipendi di quasi il 10%.
Ad oggi, gli aumenti salariali sono miseri, in parte già erogati come indennità di vacanza contrattuale, e le buona parte delle risorse stanziate non finiranno tutte in paga base, ma una buona parte andrà sulle voci variabili (oggetto di tagli) e sulla valutazione.
In compenso, restano in campo la vera e propria truffa del taglio al cuneo fiscale, qualche parola sul lavoro agile (che comunque è regolato da accordi tra il singolo lavoratore e il dirigente), l’incentivo al welfare aziendale ponendolo fuori dal tetto del salario accessorio (misura di difficile applicazione e comunque dipendente dalle risorse degli Enti).
Infine, nei prossimi cinque anni, orizzonte temporale considerato dal Psb, il tasso di crescita della spesa netta si dovrà attestare su un valore medio prossimo all’1,5%, con ulteriore perdita del potere di acquisto dei salari.
L’USB non ci sta! Per questo ha abbandonato il tavolo delle trattativa per le Funzioni Centrali.
L’USB scenderà in piazza a Roma il 31 ottobre a Palazzo Vidoni alle ore 10.30 per lo sciopero generale del Pubblico Impiego
Diciamo basta alla logica dei tagli, alle risorse per il rinnovo dei contratti palesemente insufficienti, all’ulteriore attacco alle pensioni e all’aumento delle spese militari!
14/10/2024 USB P.I. Funzioni Locali