Genova. E DOPO I "MARTA BOYS" ARRIVANO I "PICCIOTTI DELLA DANZI'"
In allegato il volantino
Quello che è successo giovedì 12 nella riunione della RSU è ormai sotto gli occhi di tutti.
A noi dispiace dover assistere alla vergognosa delegittimazione dell'unico strumento di rappresentanza diretta dei lavoratori, ma gli eventi di giovedì non sono una novità, caso mai si tratta di un AVANZAMENTO "NATURALE" DEL PROCESSO CHE DA ANNI I SINDACATI CONCERTATIVI - CHI PIÙ, CHI MENO - CHI IERI, CHI OGGI - MA SEMPRE TUTTI E MAI NESSUNO ESCLUSO - PORTANO AVANTI IN APPOGGIO ALLE POLITICHE DEVASTANTI DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE.
Una vera e propria collaborazione tra Parti che invece per natura dovrebbero essere in conflitto perché rappresentative di interessi contrastanti.
Non c'è mai stata democrazia nella nostra RSU - e chi scrive lo fa dalla parte di quelli che questa mancanza l'hanno subita. Ma giovedì i "picciotti" hanno smesso di lavorare di nascosto ed hanno mostrato tutta la loro arroganza. Il fatto ci disgusta, ma certo non ci stupisce. 
Ricordiamo, ancora una volta, cosa pensiamo del Decentrato 2008:
- la sua approvazione nasce da un ricatto accettato: l'erogazione della produttività 2007 condizionata alla firma dell'accordo (di respingere il ricatto non se ne parla neanche!);
- irrisorio il numero delle progressioni orizzontali, sempre più legate alle "pagelline"; 
- Posizioni Organizzative: meno 10% nel 2009……ma le avevano già aumentate nel 2007!;
- fine della produttività a pioggia ed aumento del divario tra il minimo e il massimo (sino al 30%); 
- si complicano i criteri di valutazione allo scopo di creare il maggior numero possibile di differenze tra i lavoratori, che saranno legati mani e piedi agli "obiettivi" delle Direzioni;
- nessuna parola sulle progressioni verticali (da cui dipendono direttamente le assunzioni esterne), né sulla stabilizzazione dei precari.
Il risultato è chiaro:
stipendi ridotti al minimo; organici insufficienti; criteri di valutazione arbitrari, utilizzati come "arma" dai dirigenti per creare conflitti tra i lavoratori e renderli più deboli; inevitabile deterioramento della qualità dei servizi erogati come strumento che giustifichi ulteriori esternalizzazioni.
Ecco perché si blindano le riunioni della RSU, si impedisce ai delegati di discutere il decentrato, si impongono ai lavoratori infami ricatti agendo come docili strumenti nelle mani dell'Amministrazione.
IMPONIAMO LE ASSEMBLEE DEI LAVORATORI!
RESPINGIAMO IL DECENTRATO NELLE ASSEMBLEE E NEL REFERENDUM!
.
18 giugno 2008 - Il Secolo XIX
contratto decentrato 
     Dipendenti comunali, lo scontro tra sindacati va al     referendum
Genova - FINISCE in una conta lo scontro sindacale per il     contratto decentrato dei dipendenti pubblici comunali. E tutto accade in questi giorni,     con il referendum convocato da Cgil, Cisl e Diccap per oggi, domani e dopodomani. Proprio     queste sigle sindacali hanno nei giorni scorsi approvato la proposta avanzata dalla giunta     comunale; mentre le altre sigle hanno votato contro. Si tratta di Uil, Cobas, Rdb e Sulpm.
     Ma se in un primo momento il "fronte del no" aveva bollato come illegittima la     consultazione convocata da solo una parte della rsu, ieri - dopo l'ennesima assemblea tra     dipendenti (questa volta a Palazzo Tursi) - i delegati della rsu aderenti ai Cobas hanno     cambiato tattica. Ora i sindacati di base invitano tutti i dipendenti ad andare a votare e     a votare "no"
     I seggi della consultazione sono attivati al Matitone, a Palazzo Tursi, in via Ilva, in     piazzale Ortiz, in corso Torino, in via Maggio e in via Sestri dalle 8.30 alle 16.30; sono     previsti inoltre una serie di seggi volanti per agevolare la partecipazione al voto di     tutti, anche dei dipendenti nelle sedi più decentrate o dei piccoli uffici.
     Secondo Cgil e Cisl, la piattaforma appena approvata rappresenta un buon risultato che     garantisce i lavoratori; secondo la Uil e i sindacati di base sussistono invece troppe     lacune e contraddizioni.
14 giugno 2008 - Il Secolo XIX
Integrativo comunale, Cgil     contrattacca: «Ottima intesa»
     sindacato spaccato. «Tempi certi per l'erogazione e,     per la prima volta, premio produttività anche ai lavoratori a tempo determinato»
Genova - SI AGGRAVA LA SPACCATURA sindacale sul contratto     integrativo dei dipendenti comunali. Giovedìè finita quasi in rissa l'assemblea delle     rsu convocata a Palazzo Tursi per discutere e votare il pre-accordo sull'integrativo     firmato da Cgil, Cisl, Diccap e Csa ma duramente osteggiato da Uil, Sulpm, Rdb e Cobas.     Alle accuse del segretario provinciale della Uil-Funzione pubblica, Fulvio Francini, che     ha definito «illegale» il voto con cui le rsu hanno approvato a maggioranza il     documento, hanno replicato ieri i sindacati favorevoli all'accordo. «La votazione del 12     giugno - scrivono in un comunicato congiunto Cgil, Cisl, Confsal-Fenal, Diccap e Csa - è     perfettamente legale: i voti favorevoli all'approvazione del contratto sono stati in     totale 33, a fronte di una rsu composta da 63 dipendenti». «Forse - si legge ancora     nella nota - qualcuno pensava di poter agire in maniera golpista, cercando di impedire il     regolare svolgimento dell'assemblea». 
     Secondo i sindacalisti di "opposizione", invece, «al momento del voto c'erano     soltanto 27 persone e i sì sarebbero stati solo 24». 
     Al centro della contesa ci sono i nuovi criteri, spiccatamente meritocratici, per     l'assegnazione del premio di produttività, che vale mediamente per ogni dipendente una     mensilità in più. Francini & C contestano duramente i nuovi criteri di valutazione     «che aumentano la discrezionalità di chi è preposto a giudicare l'operato dei propri     sottoposti». «Il rischio - aggiunge Francini - è che molti dipendenti comunali, che     già percepiscono stipendi bassissimi, subiscano da un anno all'altro una netta     decurtazione dello stipendio». Lo scontro non accenna a placarsi: da una parte sono     schierati, compatti, i sindacati favorevoli al nuovo contratto integrativo e la stessa     amministrazione comunale; dall'altra, le quattro sigle "dissidenti", che     promettono battaglia nelle assemblee dei lavoratori e invocano a gran voce un referendum     consultivo tra tutti i lavoratori. Con un vincolo preciso: «La consultazione deve essere     gestita da tutte le rsu, a garanzia della massima trasparenza». «Invece - riprende     Francini - la presunta maggioranza intende organizzare in esclusiva i referendum: un     atteggiamento intollerabile». 
     Il fronte opposto difende senza esitazioni l'intesa raggiunta: «Se è vero che cambia il     sistema di valutazione, è altrettanto vero che la quota attribuita alla produttività     individuale è addirittura aumentata rispetto al passato e sono state inserite clausole di     salvaguardia per impedire distorsioni applicative e maggiore trasparenza». 
     «Addirittura - fanno notare ancora Cgil, Cisl, Confsal-Fenal, Diccap, Csa - per la prima     volta di un contratto decentrato del Comune di Genova viene attribuita la produttività     anche ai lavoratori a tempo determinato (con contratto di almeno sei mesi) e, sempre per     la prima volta, viene definita la data certa entro cui sarà erogata ai dipendenti la     produttività 2008, cioè entro marzo 2009». Conclusione: «Siamo convinti che non ci     saranno i paventati peggioramenti salariali paventati dal segretario Uil».(V.G.)
 
							     
					 
    
			 
    
			 
    
			 
						 
							 
							 
							 
        						 
				 
									 
                                    