Genova . PROSEGUE LA MOBILITAZIONE DEI NIDI E DELLE SCUOLE D'INFANZIA COMUNALI

In allegato il comunicato

Genova -

Le lavoratrici della Scuola Comunale riunite in presidio martedì 16 giugno di fronte a Palazzo Tursi sono di seguito salite nella sala consiliare ed hanno ottenuto un incontro con l’Assessore Veardo.


Il colloquio non ha portato ad alcuna apertura da parte dell’Amministrazione Comunale, totalmente sorda alle richieste delle lavoratrici.



RdB sostiene la volontà delle lavoratrici, chiaramente espressa nel corso delle passate assemblee e ribadita durante l’incontro del 16 giugno, di proseguire la mobilitazione per respingere l’accordo sulla riorganizzazione del Servizio Comunale per l’Infanzia.



I sindacati concertativi hanno ignorato le richieste delle lavoratrici ed hanno siglato l’accordo, piegandosi supinamente agli interessi dell’Amministrazione Comunale.


L’accordo prevede l’aumento numerico dei bambini ma non quello degli organici e degli spazi, turni più lunghi per il personale e l’aumento dei costi per quelle famiglie che dovranno lasciare i figli a scuola più a lungo. È evidente che un accordo del genere porterebbe ad un peggioramento della qualità del servizio.
È quindi necessaria la mobilitazione di tutte le forze contrarie all’accordo, sino al coinvolgimento delle famiglie utenti.

LA LOTTA, DUNQUE, NON SI FERMA.
UNA PRIMA ASSEMBLEA DELLE LAVORATRICI È PREVISTA PER LUNEDÌ 22 GIUGNO PER DECIDERE TEMPI E MODI DELLA MOBILITAZIONE.



Un momento importante del percorso di lotta è rappresentato dallo sciopero nazionale del Pubblico Impiego già proclamato per il 3 luglio da tutto il sindacalismo di base, dove anche le rivendicazioni delle lavoratrici della scuola comunale troveranno uno spazio adeguato per dire no all’attacco contro i dipendenti pubblici portato avanti dal Governo e dalle Amministrazioni locali.



E dopo il 3 luglio, la mobilitazione proseguirà per arrivare al coinvolgimento delle famiglie in concomitanza con l’apertura del prossimo anno scolastico.

NON FACCIAMO PASSARE L’ACCORDO