Genova. RIORGANIZZAZIONE DEMOGRAFICI, LA TRATTATIVA CHE NON C'E'

In allegato il volantino

Genova -

L’Amministrazione ha deciso di partire con la Riorganizzazione dal primo di ottobre. Negli ultimi 2 incontri ha illustrato le Linee Guida del Progetto, con l’intento evidente di ottenere l’avallo delle OO. SS. a decisioni già prese.

 


Nonostante i molti punti oscuri, appaiono tuttavia certi i seguenti elementi:


non si tratta più di un progetto di riorganizzazione, finanziato con risorse specifiche e su base volontaria, ma di un progetto inserito nel PDO, cui è legata l’erogazione della produttività ordinaria;


l’incentivo “extra” di cui beneficeranno i lavoratori è solo conseguenza del carattere “strategico” del progetto stesso e per ottobre, novembre e dicembre 2010 si dovrebbe aggirare intorno ai 300/400 euro lordi complessivi;


per il 2011, a fronte della conferma del progetto tra gli obiettivi strategici della C.A., non vi è alcuna certezza dell’ammontare dell’incentivo, mentre è stato confermato che sarà mantenuto il maggior orario di apertura dei servizi, vale a dire: certezza del peggioramento delle condizioni di lavoro, incertezza assoluta sui soldi in busta paga;


il progetto prevede: flessibilità per assicurare i 2 giorni di orario continuato;

mobilità all’interno dello stesso Municipio e/o tra Municipi contigui; mobilità da Corso Torino ai Municipi; flessibilità per coprire i sabati e/o gli altri turni scoperti a seguito di assenze varie, senza possibilità di mettere in pagamento le eventuali ore straordinarie (solo recupero); disponibilità alla formazione.


Tutti questi elementi determineranno l’importo della quota individuale dell’incentivo. Non solo: se, come conseguenza della fragilità dell’organizzazione del lavoro, la C.A. fosse costretta a chiudere un punto decentrato, questo si ripercuoterebbe negativamente sul raggiungimento dell’obiettivo e quindi sul pagamento della quota collettiva di produttività.


Ovviamente non è rimasto nulla della promessa iniziale di aumentare le dotazioni di organico.

 


È dunque evidente che si tratta della solita politica della C.A.:


proseguire nel peggioramento delle condizioni di lavoro e subordinare incentivi sempre più miserabili al raggiungimento di standard sempre più elevati.

E mentre i lavoratori per 65 euro al mese devono farsi in 4 per tenere aperti gli sportelli sempre di più, i dirigenti intascano laute ricompense per l’elaborazione di progetti che hanno lo scopo di sfruttare meglio i lavoratori.

 

DICIAMO NO ALLA RIORGANIZZAZIONE!
INCONTRIAMOCI IN ASSEMBLEA
PER DISCUTERE E DECIDERE IL DA FARSI!