I LAVORATORI INVISIBILI ANCORA IN LOTTA: QUINDICESIMO LUNEDI CONTRO LA PRECARIETA'
E’ ormai dal 5 Dicembre 2005, che regolarmente, ogni lunedì i lavoratori precari del Comune di Firenze presidiano le riunioni del Consiglio Comunale, per rivendicare il diritto ad un lavoro stabile, contro ogni forma di precarietà del lavoro e della vita. Perché è bene ricordarlo, ogni mattina centinaia di lavoratori precari dopo aver timbrato il cartellino nelle varie sedi di servizio, garantiscono, in collaborazione con i dipendenti a tempo indeterminato il regolare funzionamento di servizi ed uffici comunali, ricoprono posti e funzioni non straordinari, ma posti nei quali esiste una reale carenza organica, ragione per la quale senza la presenza dei lavoratori precari, molte attività e servizi non potrebbero essere erogati alla cittadinanza. E allora perché non stabilizzare questi posti? Le risposte che politici ed amministratori ci hanno fino ad oggi dato, vanno tutte nell’indirizzo dei tagli fatti dalle leggi finanziarie varate dal Governo Berlusconi negli ultimi anni, che vengono a parole contestate da chi sta all’opposizione, e poi supinamente subite e messe in pratica anche dalle diverse maggioranze politiche che governano localmente.
Ma noi riteniamo che oltre a questo ci siano anche altre verità, e la prima fra tutte è che un lavoratore precario costa circa il 30% meno di un lavoratore fisso, perché anche se è precario da anni presso lo stesso ente, percepisce ogni volta sempre la retribuzione iniziale di categoria (senza progressioni economiche, senza incentivi ecc), è più flessibile, cioè gli può essere richiesto di svolgere praticamente qualsiasi mansione, è sotto il continuo ricatto della data di scadenza e quindi del possibile non rinnovo del contratto di lavoro.
Ma in quale specie di società viviamo? Quale futuro abbiamo davanti? Un futuro di precarietà lavorativa che ci induce progressivamente anche ad una precarietà della vita, non solo senza possibilità di progetti per il futuro, ma nemmeno con la possibilità di programmare e vivere decentemente il presente.
Per questo ci siamo organizzati e continueremo ogni lunedì ad essere qui, a farci sentire, dentro o sotto Palazzo Vecchio non fa differenza, saremo qui a ricordare a Loro, i Signori del Palazzo che esiste una generazione che per la prima volta dal dopoguerra ad oggi, rischia di trovarsi a vivere in condizioni sicuramente peggiori di quelle dei loro padri, senza diritti e senza futuro.