IL GIOCATTOLO SI E' ROTTO?

I lavoratori di Laziodisu continuano la lotta a sostegno della vertenza per la perequazione economica e contro la privatizzazione dei servizi del diritto allo studio

Roma -

Con un voltafaccia che non ha precedenti la CGIL ha ritirato la propria firma dall’accordo che tanto pomposamente aveva sottoscritto poco meno di un quindici giorni fa.

Ma chi ha firmato quell’accordo? Chi rappresentava la CGIL in quella sede?

E gli RSU eletti vogliono confermare la loro firma oppure preferiscono accodarsi alle direttive della casa madre?

Noi non abbiamo sottoscritto quella ipotesi perché crediamo che, ancora una volta, sia stata tesa l’ennesima trappola ai lavoratori.

Abbiamo la convinzione che l’accordo sottoscritto altro non sia che un baratto per il via libera alla S.P.A. che gestirà i servizi di mensa.

Oggi finalmente anche la CGIL e Rifondazione Comunista si accorgono del danno che stanno arrecando agli studenti e ai lavoratori e cercano di correre ai ripari.

Ma resta tutta in piedi la vicenda della perequazione dei lavoratori.

Ribadiamo il nostro fermo convincimento che l’unica proposta seria finora prodotta al riguardo è quella presentata al consiglio d’amministrazione dell’ente lo scorso Aprile, che è stata sottoscritta da tutte le Organizzazioni Sindacali presenti in azienda (tranne l’UGL) e che impedisce qualsiasi discrezionalità valutativa essendo basata su elementi oggettivi.

Contemporaneamente confermiamo l’invio al Presidente della Giunta Regionale del Lazio Marrazzo e all’Assessore alla Formazione Professionale Costa la richiesta di un incontro per garantire le aspettative professionali dei lavoratori di Laziodisu e l’azzeramento dei percorsi di privatizzazione dei servizi agli studenti.

Si riporta la lettera a Marrazzo e Costa.

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Oggetto: L.R. 25/03 – perequazione dei dipendenti delle ex-ADISU disciolte –

Gentile Presidente, Cortese Assessore,

le scrivo in rappresentanza dei lavoratori delle ex ADISU per portare alla sua attenzione la loro incredibile situazione.

Questi lavoratori si trovano a dover subire gli aspetti più deteriori della legge, voluta dalla Giunta Regionale che vi ha preceduti, e a trovarsi invece espropriati della possibilità di accedere a quell’unico strumento di regolazione dei rapporti giuridici, normativi ed economici che nella legge è stato individuato con l’istituto della perequazione.

Da parte sindacale è stato prodotto una ipotesi di accordo, sottoscritto da tutte le Organizzazioni Sindacali presenti in Laziodisu, che l’amministrazione dell’azienda ha preferito non considerare.

Ha invece preferito dividere il fronte sindacale e chiudere un accordo escludendo la nostra Organizzazione dal tavolo di confronto sindacale.

Oggi apprendiamo che la Segreteria FP CGIL con una propria nota ha ritirato la propria firma da quell’accordo ritenendo che produce forti sperequazioni tra i lavoratori (!)

A nostro giudizio è opportuno un intervento autorevole da parte degli organi regionali affinché siano cancellate le parti più dannose della legge in oggetto (quali ad esempio la privatizzazione dei servizi di mensa) e sia invece valorizzata la professionalità dei dipendenti presenti nell’ente e ridotta la componente di lavoratori precari attraverso una progressiva stabilizzazione.

Per questo chiediamo un incontro a entrambe – Presidente ed Assessore – al fine di rappresentare il punto di vista della nostra organizzazione e far sì che sia tutelata la qualità del servizio pubblico e riconosciuta e valorizzata l’esperienza dei lavoratori di Laziodisu

Roma 19/7/2005