INCARICO DI PORTAVOCE ILLEGITTIMO, LA DENUNCIA DI USB

Catania -

CATANIA - Da alcuni è ritenuto illegittimo. Lo è, per esempio, per Catania bene Comune, che in merito ha inviato una nota per la stampa, ma non solo. Lo è infatti anche per l'Unione sindacale di base che chiede che il provvedimento venga annullato in autotutela. Si tratta del conferimento dell'incarico di collaborazione esterna come portavoce del sindaco metropolitano, avvenuto lo scorso 29 luglio su decisione di Enzo Bianco: una decisione che, per Sergio Giambertone, segretario provinciale di Usb - violerebbe il divieto di assunzione previsto dalla legge n. 296 del 2006 per gli Enti che hanno sforato il patto di stabilità. "In nome dei principi di trasparenza e legalità - spiega Giambertone - enunciati più volte dal sindaco Bianco e alla base del protocollo di intesa sottoscritto con Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale Anticorruzione, chiediamo di effettuare opportune verifiche di legittimità alla luce di alcune rilevanti osservazioni".

 

Osservazioni che l'Usb elenca nella nota indirizzata, tra gli altri, allo stesso Sindaco Metropolitano, con cui si chiede l'annullamento del provvedimento. "Innanzitutto - spiega Giambertone - l'incarico è conferito ai sensi della legge numero 150 del 2000 e ha avuto come riferimento la deliberazione del settembre 2011 della Corte dei conti - Sezione di controllo per la Liguria, secondo cui tale incarico non sarebbe soggetto alle limitazioni di spesa. Questo richiamo - prosegue il sindacalista - se è corretto da un punto di vista giurisprudenziale, non risulta però di per sé sufficiente nel caso della Città metropolitana di Catania che, purtroppo, nell'anno 2015, non ha rispettato il patto di stabilità interno, con conseguenze che nemmeno l'atto della Corte dei conti ligure potrà far venire meno".

 

Secondo Giambertone, tra le sanzioni per il mancato rispetto del patto di stabilità interno, ci sarebbe anche il divieto di procedere ad assunzioni di personale "a qualsiasi titolo con qualsivoglia tipologia contrattuale compresi rapporti di collaborazione continuata e continuativa e di somministrazione, nonché di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi della presente disposizione". Tra questi si configurerebbe anche l'incarico esterno di portavoce. "Questo è sostenuto dalla Corte dei conti - Sezione giurusdizionale per la regione Sicilia - prosegue - che, nel 2013, ha condannato un sindaco al risarcimento del danno per avere illecitamente assunto tra l'altro proprio il portavoce, in violazione della normativa sopra citata. Nella motivazione si legge la tassatività del divieto che non offre margine alcuno per un'interpretazione e applicazione differente da quella prospettata dalla procura contabile. Si tratta quindi di un divieto assoluto" - evidenzia Giambertone.

 

Una sottolineatura che il sindacalista fa anche alla luce di quanto rispostogli dal Ragioniere generale della Città metropolitana, Francesco Schillirò che, in una nota dello scorso 20 settembre, sottolinea come l'incarico del portavoce si inquadrerebbe giuridicamente "in una collaborazione esterna di lavoro autonomo, rientrante nei limiti della legge 78/2010". Come tra l'altro sarebbe scritto in premessa del Decreto del Sindaco metropolitano con il quale viene conferito l'incarico, "conferito in base al combinato disposto della legge 150/2000 e della legge n. 15/2015". Quest'ultimo, scrive il Ragioniere generale, "consente al Sindaco Metropolitano di attribuire e definire, nei limiti previsti dalla norma stessa, gli incarichi di collaborazione esterna e di consulenza".

 

L'incarico, inoltre, stando alle parole del precitato Ragioniere generale, non prevedrebbe alcuna organizzazione imprenditoriale strutturata ma sarebbe conferito, come da legge, intuitu personae a professionista iscritto all'albo. "Tale rapporto - conclude la nota del Ragioniere generale - non si inquadra in un'assunzione di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compreso il rapporto di collaborazione coordinata e continuitativa e di somministrazione, né si può inquadrare in un contratto di servizio con soggetto privato che si configuri come elusivo dei divieti".

 

L'incarico, dunque, non si inquadrerebbe in queste tipologie contrattuali, ma Giambertone insiste: "Rientra forse nei contratti dell'Iperuranio? - ironizza, evidenziando come, in ogni caso, non risulti firmato il disciplinare, dalla sottoscrizione del quale avrà giuridicamente decorrenza il rapporto di lavoro. "Per questo -conclude il sindacalista - chiediamo al Sindaco, nel rispetto della trasparenza e della legalità e in nome della di vigilanza collaborativa, di verificare se sussistano elementi tali da rendere illegittima la nomina del portavoce se, come sembra, l'incarico è stato conferito in palese contrasto con la normativa relativa al mancato rispetto del patto di stabilità interno, procedere all'annulamento in autotutela dello stesso provvedimento. In caso l'amministrazione non dovesse essere dell'avviso di procedere con I'annullamento, sono pronto a rivolgermi alla Procura generale della Corte dei conti e all'Anac, per verificare eventuale danno all'erario o comportamenti illeciti".

 

articolo di stampa online

catania.livesicilia.it/2016/10/10/incarico-di-portavoce-illegittimo-la-denuncia-di-giambertone-usb_392062/