LA FARSA DEL RINNOVO DEL CCNL FUNZIONI LOCALI

Roma -

LA FARSA DEL RINNOVO DEL CCNL FUNZIONI LOCALI

 

Proseguono all'ARAN gli incontri per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022 – 2024.

 

Ad oggi si sono svolti 4 incontri e da quello che si sta delineando appare sempre più chiaro che non ci saranno risposte alle legittime aspettative di miglioramenti economici e normativi delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.

 

Partiamo da una precisazione circa i tempi del rinnovo del Ccnl Funzioni Locali.

Stiamo parlando di un contratto relativo al triennio 2022/2024 ed è evidente che continua la pessima abitudine di rinnovare i CCNL in prossimità della scadenza o, peggio ancora, a scadenza già avvenuta.

 

Per quanto riguarda la parte economica si parte subito con il piede sbagliato:

A fronte di una inflazione certificata per il triennio 2002/2024 pari al 15,4% le risorse economiche messe sul tavolo coprono appena il 5,78% con una perdita secca del potere d'acquisto dei nostri stipendi di quasi il 10%.

 

In termini quantitativi, partendo dalle dichiarazioni dell’ARAN, si evince che il costo pro-capite medio, a fronte delle poche risorse destinate, sarà pari a 136,00 medi lordi. Tenendo presente che circa 70,00 € sono stati già erogati come Indennità di Vacanza Contrattuale, le restanti risorse non finiranno tutte in paga base, ma una buona parte andrà sulle voci variabili e sulla valutazione.

 

Quindi stiamo parlando di circa 50 € lordi per l’area dei Funzionari e della Elevata Qualificazione (ex cat.D), di importi ancora inferiori per l’area degli Istruttori (ex cat. C) e ancora più bassi per l’area degli operatori e operatori esperti (ex cat. A e B).

 

UNA VERA E PROPRIA MISERIA!

 

Inoltre la ventilata possibilità di posticipare di 6 mesi la norma di prima applicazione del passaggio fra Aree diventa una vera e propria presa in giro senza un adeguato finanziamento.

 

Rimane il blocco del buono pasto fissato alla misera somma di euro 7 e il non riconoscimento per chi è in smart working

 

E’ evidente che davanti a tali prospettive non si renderà questo settore attrattivo. Anzi continuerà sempre di più quel processo che abbiamo osservato in questi ultimi anni di fuoriuscita dal settore di tanti giovani neo-assunti per andare in altri settori della PA più attrattivi dal punto di vista salariale, di possibilità di carriera e di benefit con il conseguente aumento crescente dei carichi di lavoro per chi rimane.

 

Sul versante normativo c’è da segnalare le inaccettabili proposte da parte dell’ARAN , nello specifico:

  • Il prevedere in un’unica sessione contrattuale tutte le materie oggetto di contrattazione collettiva integrativa;

  • Irrigidire il meccanismo delle Ferie, prevedendo che l’Amministrazione le pianifichi entro il mese di febbraio;

  • Prevedere dei casi, da concordare in sede di contrattazione integrativa, in cui è possibile estendere la durata delle giornate di prestazione in modalità Agile;

  • L’introduzione della funzione di coordinamento che può espletare il personale titolare di EQ nei confronti del personale di pari area. Su tale punto ci sembra che si vada nella direzione della creazione di “controllori” nei confronti degli altri dipendenti, in nome e per conto della dirigenza;

  • Appare alquanto sarcastica la previsione sulla gestione del personale più anziano. L'ARAN propone una serie di principi volti a “migliorare” le condizioni di lavoro e di salute dei lavoratori più anziani senza prevedere nel concreto alcuna misura e a costo zero. Su questo punto è imprescindibile chiarire che nessuna norma potrà agevolare le condizioni di lavoro del personale più anziano e che 62 anni costituiscono una soglia sufficiente per consentire a tutti di accedere alla pensione, favorendo al contempo il ricambio generazionale.

 

Tutto questo si muove in un contesto internazionale dove l'inasprirsi dello scontro economico, della competizione e i venti di guerra che sempre di più spirano potrebbero avere come effetto l'innescarsi di una nuova spirale di aumento dell'inflazione che andrà ad erodere ulteriormente gli stipendi.

 

E’ indubbio che di fronte a questi dati e con una finanziaria in arrivo di lacrime e sangue, occorre che lavoratori e lavoratrici degli Enti Locali, e del Pubblico Impiego nel suo complesso, facciano sentire la propria voce.

 

Già da subito avvieremo tutte le mobilitazioni necessarie per chiedere le risorse necessarie per un rinnovo contrattuale vero e una campagna con assemblee e volantinaggi per smascherare la farsa che si sta rappresentando all'ARAN e le bugie che il ministro Zangrillo ci sta propinando a mezzo stampa.

 

USB P.I. Funzioni Locali 19-9-2024