La lotta tra la camera di commercio di Perugia e quella di Terni si sta giocando sulla pelle dei dipendenti di Unioncamere Umbria
Continuano a giocare allo scaricabarile le due Camere di Commercio dell’Umbria, che
sulla vicenda della messa in liquidazione di Unioncamere non trovano un accordo
per mere questioni di bottega infischiandosene del futuro dei lavoratori.
Anche il liquidatore Andrea Nasini ha una responsabilità diretta nella gestione della
vicenda, perché sembra non aver colto in pieno la situazione in cui è stato
catapultato avendo già reso esecutivi atti che per USB sono condizionati da evidenti
vizi di legittimità oltre che di merito.
Nel frattempo, nonostante la sospensione per 30 giorni, il licenziamento dei
dipendenti diventerà effettivo il 31 luglio e l’accordo tra le camere di commercio
ancora non si vuole trovare, troppo impegnate a cercare dei capri espiatori per non
risolvere il problema.
Auspichiamo che nei prossimi giorni si trovi una soluzione che garantisca i livelli
occupazionali per i lavoratori coinvolti, altrimenti la nostra organizzazione sindacale
ė pronta e determinata a denunciare alla procura della repubblica competente le
malefatte delle due camere di commercio e le responsabilità del liquidatore.
La prossima settimana è prevista una conferenza stampa per approfondire la
vertenza Unioncamere Umbria e la riforma del sistema camerale regionale dopo il
ricorso presentato dalla Camera di Commercio di Terni accolto dal Consiglio di Stato
e rinviato alla decisione della Consulta.
USB P.I. ENTI LOCALI