Lazio. PALAZZINA B = LAVORATORI DI "SERIE B"?!?
In allegato il volantino
Il 19 ottobre u.s. in Regione Lazio, un’ambulanza prelevava in barella una nostra collega che inciampando sull’impraticabile e scoscesa pavimentazione della rampa d’ingresso alla Pal. B (attigua al parco auto della pal. A), cadeva rovinosamente a terra, probabilmente riportando serie lesioni all’arto inferiore dx, pur indossando scarpe assolutamente comode e senza tacchi.
La sua unica colpa è stata quella di attenersi alle stravaganti ordinanze emesse dalla “Casta Polverini & Co.” che si è insediata nei pubblici uffici come se fossero di sua proprietà dimenticando che la Regione è patrimonio di tutti i cittadini e di tutti i dipendenti regionali.
Infatti presso la palazzina A, paradossalmente considerata alla stregua di un “BUNKER”, viene precluso il passaggio anche agli stessi dipendenti regionali che, solo perché lavorano in palazzina B, vengono ritenuti per qualche strano motivo non graditi.
Di fatto l’ingresso in Regione dalla Pal. A è sempre stato il principale accesso per tutti i dipendenti regionali, sia per la vicinanza al parcheggio esterno delle auto, sia per la vicinanza alla fermata degli autobus ed anche in quanto offre maggiore sicurezza alle dipendenti che escono la sera quando è già buio per raggiungere in breve tempo la fermata dell’auto o la propria autovettura. Si consideri inoltre che l’ingresso di piazza O. da Pordenone è intervallato dalla presenza di ben 21 gradini di ridotte dimensioni, oltre ad essere distante dai parcheggi e dalle fermate dei bus.
Quello della palazzina A risulta pertanto essere L’UNICO INGRESSO DELL’EDIFICIO REGIONALE REGOLARMENTE ACCESSIBILE AI PEDONI ASSOLUTAMENTE PRIVO DI BARRIERE ARCHITETTONICHE.
Così, per i ridicoli capricci di coloro che presiedono la “stanza dei bottoni”, si mette irresponsabilmente a rischio la sicurezza dei lavoratori che entrano in Regione dai cancelli di via Cristoforo Colombo, 212 e sono costretti a raggiungere il loro ufficio senza poter varcare i tornelli della palazzina A, percorrendo una pavimentazione assolutamente inadeguata al transito pedonale oltre che pericolosa, tra cantieri aperti ed auto in movimento.
Alla nostra collega indirizziamo tutta la nostra solidarietà, mentre ci domandiamo il nome del prossimo dipendente al quale toccherà la stessa sorte.
I lavoratori regionali chiedono pertanto l’immediato ripristino della possibilità di ingresso agli uffici dalla pal. A, a garanzia del DIRITTO ALLA SICUREZZA per tutti i lavoratori, nessuno escluso, in ottemperanza degli artt. 3 e 32 della Costituzione Italiana e dal Dslg 81/08 e succ. modifiche.
21 ottobre 2011