Lazio. Una Legge regionale sui nidi. La Proposta di USB in collaborazione con le educatrici del Comune di Roma

In allegato la bozza di proposta di Legge regionale

Roma -

Il  nido è un servizio educativo il cui scopo principale è il benessere del bambino “promuove  diritti, cultura, educazione e partecipazione  di tutti i bambini e di tutte le famiglie  e mette la prima pietra per costruire cittadinanza”.....

ma le scelte politiche all’infanzia di questi anni vanno in senso opposto: la  massiccia privatizzazione, le condizioni sempre più faticose e penalizzanti  del personale che opera nel privato, la difficoltà ad attuare i progetti educativi a causa di tagli agli organici, l’aumento del rapporto educatrice/bambino, l’uso sconsiderato del personale precario, non facilitano certo il benessere dei bambini, delle famiglie o delle lavoratrici ma aumentano solo i profitti di alcuni.


USB si oppone a queste logiche e sceglie di rimettere al centro le persone e i loro diritti!  Partiamo dal rispetto dovuto ai  più piccoli  per arrivare al rispetto per le famiglie, le  lavoratrici e i lavoratori dei nidi

 

La proposta è un lavoro aperto a tutti i preziosi contribuiti, le idee, i suggerimenti che possano arricchirla e renderla più efficace ed incisiva.

Chi volesse contribuire con suggerimenti, commenti ed integrazioni può inviarli a entilocali@usb.it

 


Contributi

da Lidia, 11 maggio 2011

io toglierei servizio "sociale" ma solo educativo in quanto l'ingerenza dei genitori nella gestione del nido può diventare un ostacolo al lavoro. inoltre come educatrici siamo pressate da tutti i fronti. solo richieste: dagli uffici, dai genitori, dai coordinatori, dai didatti dell'aggiornamento a cui interessa solo portare un prodotto finito nella relazione finale al dipartimento. e dobbiamo solo subire le loro decisioni.
proporrei inoltre una reale e attenta selezione psicoattitudinale delle educatrici, per verificare le reali competenze psicologiche per affrontare questo lavoro. spesso ci troviamo a lavorare con colleghe supplenti e non, che non sono assolutamente in grado di fare questo lavoro e il carico di lavoro ricade sulle altre educatrici del gruppo, e i bambini non beneficiano di questa condizione, e non è giusto: ulteriore pressione! si fanno selezioni del personale per lavori da scrivania e non si fa per questo tipo di lavoro molto più delicato!!! è assurdo.
spero di essere stata utile.

da Anna Maria, 14 maggio 2011

mi piacerebbe poter valutare il servizio erogato dai nostri nidi, servizi educativi a pieno titolo, e far sì che gli indicatori della qualità venissero costruiti all'INTERNO  dei team. solo con una valutazione capace di indicare le finalità che non sono ESCLUSIVAMENTE quelle legate ai tagli indiscriminati e costruita dall'interno, possiamo a mio avviso iniziare un percorso anche sulle COMPETENZE di chi opera e sulla discriminazione positiva del servizio.le pari opportunità iniziano da un buon nido, cito R.L. Montalcini che riconosce l'interazione tra dotazione genetica e influenze ambientali,ma altri autori hanno parlato della NARRAZIONE DEL MONDO...BRUNER).RICAPITOLANDO:SONO a favore della valutazione interna, condivisa, partecipata, costruita dagli educatori come punto di partenza per le proposte sulla scostruzione anche dell'IDENTITA' di QUEL NIDO, non di UN NIDO!buon lavoro a tutti...anna maria
ps in altri Paesi si fa, e non è un disastro.