Lazio. USB SFIDA LA POLVERINI E LE SUE SCELTE FUORI LEGGE!

In allegato il comunicato e la sentenza del TAR

Roma -

Le numerose sentenze del TAR, del Consiglio di Stato, della Corte Costituzionale e del Tribunale Ordinario sono considerate “carta straccia” dalla Regione Lazio.
Da oltre trent’anni la nostra regione si sottrae, in nome della politica, alle leggi dello stato!


La tecnocrazia amministrativa interna (questa sì una vera e propria casta al servizio della casta politica) con la complicità delle organizzazioni sindacali concertative, completano il quadro di una Regione Lazio che spreme i cittadini e li priva dei servizi più elementari, ma mantiene inalterate le sacche di privilegio e le rendite di posizione nonostante gli interventi della Magistratura.


L’intenzione, espressa dalla Presidente Polverini, di disattendere la più recente sentenza del TAR che annulla gli incarichi dirigenziali, attribuiti sulla base della più totale arbitrarietà, si pone nel solco della tradizione della Regione Lazio che ignora anche le sentenze dei giudici.


I cambiamenti annunciati dalla Polverini in campagna elettorale risultano oggi quasi inesistenti e – laddove avviati (costretta dalla mancanza di soldi!) – sono insufficienti e utili solo a spostare qualche pedina dalla scacchiera, lasciando comunque inalterata l’architettura complessiva del sistema preesistente.


Ma esiste un vento nuovo in tutto il paese che reclama i diritti, la dignità ed il rispetto per chi lavora e per chi – come cittadino – viene costretto a subire le scelleratezze del potere politico oggi della Polverini e dei suoi adepti, ieri di Marrazzo o di Storace.


Alla raffica di sacrifici imposti al popolo attraverso le finanziarie locali e nazionali occorre replicare eliminando alla radice gli altissimi costi di funzionamento della politica (le esose indennità di carica dei consiglieri regionali; le spese per il mantenimento dei gruppi consiliari; le indennità di fine mandato e i vitalizi per gli ex consiglieri; le numerose consulenze esterne; gli ingenti compensi profusi agli organi rappresentativi, alle società regionali, ai consiglieri di amministrazione e alla selva di enti inutili che gravano sul bilancio regionale) e avviare una vera riduzione del numero dei dirigenti, delle loro retribuzioni e delle varie prebende accessorie, sia in Regione Lazio che nelle Società partecipate e negli Enti dipendenti.

 

USB sfida a un confronto pubblico su questi temi la presidente Polverini di fronte ai cittadini ed al personale regionale.


Sarà questa un’espressione certamente più democratica rispetto alla conferenza stampa senza contraddittorio organizzata ieri dalla presidente Polverini di fronte a uno sparuto gruppo di dipendenti regionali.

 

CONTRO L’ARROGANZA DEL POTERE  PIÙ FORZA ALLA USB