Lettera aperta agli amministratori della Provincia di Frosinone
In allegato la lettera aperta in formato PDF
Pubblichiamo la lettera aperta prodotta dai lavoratori part-time della Provincia di Frosinone, dopo aver condiviso il percorso nell'assemblea del 07/10/2014, indetta da USB P.I.
Oggi, 12 ottobre 2014, siamo qui a rappresentare 95 lavoratori dell’ente con contratto part-time stipulato il 31 dicembre 2010. Scriviamo questa lettera, che mai immaginavamo di dover recapitare, a seguito delle recenti dichiarazioni del Commissario e soprattutto della Delibera n. 182 del 23 settembre, dove si preannuncia che da questo mese non avremo la garanzia dei nostri stipendi. Sono quasi 4 anni che siamo stati assunti tramite protocollo d'intesa tra Provincia e Regione, confermato mediante ulteriore atto regionale, anche se sono 18 anni che effettivamente lavoriamo per questo Ente. Il Commissario lamenta di non aver ricevuto alcuna somma e afferma che avrebbe sofferenze di Cassa, ne siamo consapevoli e comprendiamo che il problema proviene da un blocco dei trasferimenti regionali agli enti locali interessati, compreso la Provincia di Frosinone, anche se la delibera regionale n. G11335 del 5 agosto, impegna all'Ente 702.108,80 euro per gli stipendi di noi 95 lavoratori, ma ciò che non riusciamo a capire è perché dobbiamo essere sempre penalizzati noi lavoratori per le difficoltà dell’Ente.
La minaccia di sospendere i pagamenti a partire dal mese di ottobre se entro il 15 non arrivano i soldi dalla Regione Lazio è imminente ed ogni giorno che passa aumentano preoccupazioni ed ansia che trasmettiamo alle nostre famiglie, vi lasciamo immaginare lo stress e la paura di restare senza stipendio. Già lavoriamo ogni giorno affrontando le difficoltà economiche dovute al minimo reddito di 650 euro, e qui hanno un senso le numerose richieste fatte all’Ente per avere anche un decoroso aumento delle ore, senza alcun esito e risposta da parte di quest’ultimo, ennesima dimostrazione di insensibilità rispetto ad una condizione di disagio, con spese da affrontare, con figli da crescere, quindi il terrore di non ricevere neppure il minimo salario suscita un enorme preoccupazione.
Né possiamo sentirci responsabili delle anticipazioni che la Provincia è costretta a fare, che gli sarà comunque reso, mentre il lavoro da noi svolto da 18 anni anche coprendo carenza di organico, non è da tutti riconosciuto ed apprezzato. Abbiamo trascorso una gran parte della vita lavorativa nell’incertezza, abbiamo dato molto all’Ente ed abbiamo veramente ricevuto poco in cambio, la conferma è nel fatto che ancor oggi prestiamo servizio per la Provincia a costo zero fino al 2015. Purtroppo qualcuno lo ha dimenticato, ci considerano “diversi” non solo molti colleghi, che ancor oggi non hanno capito che siamo Dipendenti quanto loro, ma anche il nostro Datore di Lavoro: l’ Amm.ne Prov.le, che con questo atto deliberativo opera una distinzione così netta e discriminatoria verso i 95 dipendenti part time, titolari di doveri e diritti identici agli altri circa 400 dipendenti.
Ma ora la preoccupazione non è solo la fatica di arrivare a fine mese, ma avere anche quel minimo salario che non ci vogliono garantire. Qualcuno non sa, forse, che oltre le normali spese, abbiamo impegni da rispettare con i fitti, con le banche per un mutuo o un piccolo prestito, avendo dato come garanzia la busta paga e il contratto a tempo indeterminato, quindi se mancherà lo stipendio verranno a mancare alcuni pagamenti, oltre il dramma che senza uno stipendio si muore di fame, chi pagherà le sanzioni per debiti insoluti o casomai iscrizioni al registro dei cattivi pagatori o le cartelle future di Equitalia o un’avviso di sfratto per morosità? E chi pagherà oltre i danni materiali anche i danni da ansia, insonnia, stress da lavoro correlato? Chiediamo: il 28 ottobre cosa dovremo fare in mancanza dello stipendio? Non vogliamo aspettare quel giorno come se stessimo aspettando di essere chiamati al patibolo ma vogliamo sensibilizzare tutti, dal Commissario che ha adottato la famosa delibera ai nuovi amministratori: Presidente della Provincia e 12 Consiglieri e poi al Prefetto, al Presidente Zingaretti, all'Assessore alle Politiche del Bilancio, alla Commissione Finanza, al Direttore Regionale e perché no a tutti gli organismi di Governo.
Ben vengano i nuovi amministratori, si impegnino per il bene di tutti i dipendenti, senza esclusioni e parzialità, in nome del rispetto e della dignità umana, affinché non esistano comportamenti discriminatori e denigratori nei confronti di alcuno. Concludiamo e salutiamo sperando che il nostro caso scuota le coscienze di chi ha responsabilità non da poco verso i lavoratori tutti, senza distinzioni alcuna, con un pensiero: “Il Lavoro è un bene fondamentale rispetto alla dignità, alla formazione di una famiglia, alla realizzazione del bene comune e della pace” [Papa Francesco] Inoltre, al di la del dovere morale, esiste un dovere civile, che è imposto dalle Leggi: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”[art. 1 della Costituzione Italiana] e “Il lavoratore deve essere retribuito proporzionalmente alla quantità e qualità del lavoro svolto e sufficientemente per poter avere una “esistenza libera e dignitosa” [art. 36 comma 1 della Costituzione Italiana]
Frosinone, 12 ottobre 2014
I lavoratori part-time della Provincia di Frosinone