Lettera aperta ai precari delle Province (e degli altri enti locali)

In allegato la lettera

Nazionale -

Carissimi colleghi e colleghe,

 

seguiamo con interesse la nascita del vostro Coordinamento Nazionale Precari dei Servizi lavoro e formazione delle Province italiane.


Riteniamo tuttavia importantissimo far diventare  la vostra condizione un fatto nazionale piuttosto che circoscritto solo alla vostra specifica condizione.
Abbiamo letto attentamente il vostro documento, verificando che non entra mai nel merito della riforma Delrio. Noi lo abbiamo chiamato “Provincicidio”.

Attraverso questa riforma verrà ulteriormente tagliata la spesa pubblica riducendo servizi e cacciando lavoratori. Migliaia saranno gli esuberi e i lavoratori in mobilità. Inoltre il cosiddetto fiscal compact inserto in Costituzione rende vana qualunque legge che aprisse percorsi privilegiati per voi (legge 125/2013). Questi Governi perseguono le privatizzazioni e la sussidiarietà, cioè servizi pubblici ridotti al minimo indispensabile. Ma non lo fanno per “cattiveria”, ma perché le politiche europee delle banche vanno in questo senso in tutto il continente.


Modifiche costituzionali, Ddl, leggi di finanza pubblica che stravolgono il nostro quadro istituzionale e tagli pesantissimi di risorse, di fatto svuotano e uccidono gli Enti Locali.


CGIL-CISL-UIL hanno accettato questo quadro, anzi ne sono compartecipi e complici, come lo sono della vostra condizione. USB è stata finora l’ unica forza sindacale a battersi contro queste politiche e a battersi contro la precarizzazione della vita e del lavoro fin dai tempi delle norme Treu. USB ha sempre lavorato affinché si stabilizzassero tutti i posti di lavoro a partire dall'esperienza degli LSU (molti al centro nord furono assunti) e dallo sciopero dei precari dell’Ottobre 2006, che portò l'allora governo a fare una legge che permise la stabilizzazione di migliaia di precari. Abbiamo sempre cercato di tenere i lavoratori uniti, perché il destino vostro è strettamente legato al futuro degli altri lavoratori degli EELL.


Rovesciare il tavolo negoziale, rompere con le misure recessive imposte dall'Unione Europea non sono solo slogan, ma sono la strada unica che può portare a un cambio di rotta.


Ma gli obiettivi senza lotta e senza conflitto sono irraggiungibili. Le leggi e le norme diventano insormontabili. Le parole, le lettere e i documenti sono importanti se hanno poi una conseguenza nel “fare”altrimenti resta la nuda retorica. Nel vostro documento purtroppo non c'è traccia di un percorso di lotta.


Una parte di voi era presente alla manifestazione del 6 dicembre giornata dello Sciopero generale delle Province. Portammo all'incontro con il Ministro la vostra/nostra causa. Forse è stato un caso, ma dopo quell’incontro si è aperto un piccolo spiraglio per voi nella legge di stabilità.


Pensiamo e vi proponiamo di riprendere quella strada.


Praticare la lotta, abbandonare le buone maniere e la pacificazione nazionale. Per questo vi invitiamo a partecipare alla manifestazione dei lavoratori pubblici a Roma contro la spending review e per un grande piano sull'occupazione che preveda la stabilizzazione di tutti i precari e a portare il vostro contributo.


Le norme,le leggi e i tagli possono essere modificati solo se i lavoratori attuano conflitto contro le politiche che ci stanno massacrando.     E non è rimasto molto tempo.


Ci rendiamo ovviamente disponibili ad un incontro con voi.

 

Qui la lettera del Coordinamento precari