"L'INSOSTENIBILE PRECARIETA' DELL'AMMINISTRAZIONE" - commedia in 5 atti
ATTO 1 – contratto a termine
Dal 2001 in avanti il "Comune di Milano" ha assunto in gran quantità personale a tempo determinato con contratti della durata da 3 a 12 mesi, prorogabili 1 volta. Li impiega in disparate mansioni. I precari siamo noi, rappresentiamo un ente che mai ha voluto aprire un tavolo in cui discutere della nostra (precaria) situazione. Considerata la scarsità di organico dovuta ad anni di mancate assunzioni da parte della pubblica amministrazione in genere siamo oramai indispensabili. Questa insufficienza non è nata oggi ma è oggi che assume proporzioni eccessive (80000 precari nella sola pubblica amministrazione lombarda).
ATTO 2 – il tempo passa
Per 4 o 5 anni abbiamo prestato servizio al comune in maniera evidentemente soddisfacente (considerata la continua riassunzione). Abbiamo superato ogni anno il concorso senza il quale è possibile accedere alle graduatorie. Abbiamo ad ogni concorso ( fatta eccezione di uno nel 2003 specifico per il settore tributi ) subito l’ingiustizia di non vederci valutato il lavoro svolto per l’ente fino a quel momento ( valutazione che praticamente non avviene solo nel Comune di Milano
ATTO 3 – l’ultima finanziaria
Ad essa Il comune risponde: "abbatto i costi dei "tempo determinato" ( i precari ). Faccio proroghe più corte o non le faccio, razionalizzo le assunzioni"
Come risolvere, però, la questione dello scarso organico?
Il Comune di Milano ora agisce: cede del lavoro a ditte esterne con appalti di breve durata.
ATTO 4: ad ogni azione consegue una reazione
All’azione della finanziaria il Comune reagisce proponendoci un nuovo scenario. Questo ha riflessi anche sul comune (inteso nel vero senso del termine)
>> Abbattimento dei diritti. Oltre ai precari storici abbiamo i nuovi precari, fuoridalla regolamentazione del CCNL poiché il loro datore di lavoro, nonostante lavorino nei palazzi del Comune, non è il Comune bensì una ditta vincitrice dell’appalto.
>> Abbattimento della qualità del servizio rivolto all’utenza ( o forse meglio clientela) Abbassamento che anche tu probabilmente hai avuto modo di verificare recentemente col blocco dei computer ( il settore informatico all’interno del comune è in larga parte in mano a vari privati ) o con le cartelle errate di servizi tributari anch’essi ora in parte in mano a s.p.a. Strade piene di neve, code interminabili ad ogni sportello.
ATTO 5: conclusione (?)
Non siamo un costo da abbattere ma una risorsa su cui investire per il miglior funzionamento dell’amministrazione. Come i nostri colleghi a tempo indeterminato e come tu che ora stai leggendo abbiamo bisogno di maggiori garanzie economiche e non, non accettiamo questa situazione. Ora ci mobilitiamo e poi lo faremo anche con te che hai come noi un lavoro precario o con te che hai il diritto ad avere una pubblica amministrazione efficiente e moderna e quindi ancora viva. La conclusione è ancora tutta da costruire e questo finale è aperto.