LSU, reddito e pensione dignitosi per tutti. USB incontra il Governo e apre il percorso di mobilitazione

Roma -

Giovedì 4 maggio una delegazione di USB Pubblico Impiego ha incontrato il capo della segreteria del sottosegretario al Lavoro, senatore Claudio Durigon, per rappresentare alcuni aspetti relativi all’annosa vicenda dei Lavoratori Socialmente Utili e ASU, impegnati da quasi un trentennio negli enti pubblici, e chiedere una soluzione politica e normativa dei nodi irrisolti.

In particolare, la discussione è stata focalizzata su:

  1. Necessità della valorizzazione contributiva previdenziale ai fini pensionistici, ovvero riconoscimento economico della contribuzione figurativa prevista dalla legislazione vigente per tale categoria di lavoratori;
  2. Pienezza e concreta definizione dei processi di stabilizzazione intervenuti o da intraprendere, ovvero completamento dell'orario di lavoro a full time per i neoassunti ad orario parziale;
  3. Estensione delle deroghe normative in materia di assunzioni a tutti gli enti pubblici in predissesto o disavanzo economico destinatari a vario titolo di vincoli assunzionali da parte dello Stato.

A riguardo, la delegazione USB ha presentato un articolato documento che non solo ricostruisce sinteticamente la storia di questi lavoratori, fotografandone la condizione sociale di estrema precarietà e povertà salariale fino ed oltre la pensione, ma propone un percorso concreto per riconoscere a migliaia di lavoratori un reddito e una pensione dignitosi:

  • apertura di un tavolo tecnico tra Governo, Ministero del Lavoro, INPS e altre istituzioni interessate, per verificare la percorribilità di modifiche all’attuale normativa;
  • riconoscimento d’ufficio o riscatto gratuito della contribuzione figurativa per tutti i LSU/ASU ed ex LSU/ASU stabilizzati;
  • ricongiunzione, cumulo o totalizzazione (la scelta dovrà essere la più vantaggiosa senza costi e penalizzazioni) per riunificare tutti i contributi maturati nelle diverse casse previdenziali;
  • stabilizzazione dei LSU ancora attivi, conformemente alle raccomandazioni dettate dalla UE all’Italia sul superamento del precariato nella PA. È bene rammentare che già nel 2018 USB ha depositato formale denuncia presso la Commissione dei Diritti Sociali Europea e che nel 2022  l’Europa ha riconosciuto che i LSU in realtà svolgono lavoro subordinato presso la Pubblica Amministrazione;
  • estensione della nota del Ministero del Lavoro datata 17-04-2023 anche alla Regione Lazio circa i nuovi termini fissati per la stabilizzazione al 19 maggio 2023;
  • trasformazione dei contratti part-time a full-time degli ex LSU/ASU e stabilizzazione degli LSU/ASU ancora contrattualizzati, derogando ai vincoli assunzionali posti agli enti in squilibrio e/o in dissesto finanziario;
  • monitoraggio dei lavoratori part time e garanzia del diritto di precedenza di tali lavoratori nei piani assunzionali degli enti dove prestano servizio;
  • verifica e monitoraggio delle risorse assegnate e residue del Fondo Sociale Occupazione e Formazione ed incremento delle disponibilità per il completamento dell’orario di lavoro e la copertura previdenziale effettiva.

Le proposte della delegazione hanno suscitato nell'interlocutore interesse e disponibilità all'approfondimento. Specie sulla questione contributiva, il Capo Segreteria ha assicurato che l’argomento è “sotto attenzione”.

È evidente che l’apertura di un canale di interlocuzione con il Governo, è solo il punto di partenza di un percorso non breve e che a tratti si preannuncia in salita, come testimonia la recentissima decisione del Governo sulla Presidenza dell’Inps e l'uscita di scena di Tridico, da tempo interlocutore importante della USB per sensibilità e disponibilità alla tematica LSU.


Non abbiamo più tempo!
 

Serve il protagonismo e la mobilitazione dei lavoratori LSU ed ex LSU/ASU, per avere da subito risposte concrete ed esigibili da tutte le istituzioni coinvolte e, soprattutto, restituire il maltolto a chi da anni è costretto a vivere di precarietà, pur lavorando, con stipendi da fame ed una pensione che si attesterà al di sotto dei limiti di sussistenza.

Costruiamo un percorso di mobilitazione che, a partire dall’appuntamento organizzato a Roma da USB Pubblico Impiego il 16 maggio, in occasione del Forum della Pubblica Amministrazione, e attraversando la giornata dello sciopero generale del 26 Maggio, arrivi alla indizione, nella prima metà del mese di giugno, di iniziative territoriali di protesta con al centro i temi del salario, della stabilità del lavoro, di una pensione dignitosa.


AVANTI! Al lavoro e alla lotta!

USB Pubblico Impiego