Marrazzo ristabilisca corrette relazioni
Subito dopo l'insediamento della nuova Giunta Regionale RdB scrive al neo Presidente della Giunta Regionale affinchè ristabilisca corrette relazioni sindacali e garantisca anche a RdB la partecipazione alle trattative, nel solco di sani principi di democrazia sindacale.La nota, inviata dal Coordinatore della RSU ha ricordato al Presidente i vari casi di sperpero di denaro pubblico e le recenti condanne sancite dal Giudice del Lavoro per la condotta antisindacale della Regione Lazio.Contemporaneamente è stata rappresentata la necessità di ristabilire equità e trasparenza nei successivi percorsi di valorizzazione del personale.
Riportiamo la richiesta inviata al Presidente:
" Sig Presidente,
la Regione Lazio in questi ultimi 5 anni si è contraddistinta per la strenua lotta contro ogni libertà sindacale, fino ad arrivare al punto di essere più volte condannata dal Tribunale di Roma per attività antisindacale che ha comportato tra l’altro l’annullamento dell’accordo del 20/12/2004, ma nonostante ciò a tutt’oggi viene negato a questo Sindacato l’accesso alle trattative.
In questi anni l’Amministrazione regionale è stata incapace di assegnare ai propri dipendenti dignità e professionalità lasciandoli nel limbo ibrido della qualifica tra pubblico e privato e privilegiando l’instaurarsi di rapporti di lavoro precario.
E’ mancata in Regione una riforma interna che ridisegnasse i rapporti tra politica ed amministrazione e attribuisse effettive responsabilità, tant’è che il potere del Presidente ha finito per imporsi su di una struttura elefantiaca di quattro Dipartimenti, trentacinque Direzioni e centinaia di Aree. Ciò spiega perché si è potuto fare di tutto: accreditare case di cura inesistenti; corsi professionali per i quali sono state aperte dalla magistratura indagini per corruzione ed abuso d’ufficio; sistematiche assunzioni in tutte le strutture regionali con contratti interinali di parenti ed amici di persone che occupano posti di potere. Tutto ciò è stato possibile per la grande confusione esistente in questa Amministrazione tra ruoli e funzioni dirigenziali gratificati da faraonici stipendi, tanto che c’è la rincorsa già realizzata e accolta dalla Giunta Storace di dipendenti delle comunità montane dei parchi e delle Agenzie all’inquadramento nei ruoli dirigenziali della Regione. Ciò non è solo illegale e scandaloso ma colpevole di un continuo sperpero di denaro pubblico.
Questo è accaduto grazie anche alla sistematica esclusione di questa O.S. dai tavoli di trattativa, che la precedente Giunta ha avallato.
Basta con questa politica. Chiediamo alla S.V. di convocarci per ascoltare anche il nostro punto di vista rispetto a chi propone il mantenimento dello "statu quo". Nella regione Calabria il Presidente Loiero ha coraggiosamente voluto "ripartire da zero" dichiarando la decadenza dall’incarico di tutti i dirigenti della precedente amministrazione e modificando lo statuto con l’affermazione che la Regione ripudia la mafia.
Riteniamo pertanto che se il presidente della regione vuole attuare il suo programma che prevede prima di tutto trasparenza e legalità, debba profondamente modificare il regolamento regionale, dare voce ed ascolto a chi propone il cambiamento cancellando tra l’altro i Dipartimenti e assegnando ad ogni assessorato una sola Direzione (anello di congiunzione tra autorità politica e Amministrazione) e che sarebbe sufficiente a far risparmiare circa sei milioni di euro l’anno.
Una Regione agile aperta all’esterno, alla cittadinanza, che sappia davvero spiegare il proprio ruolo istituzionale, con un’intuizione forte di un profondo cambiamento possibile per i nuovi poteri che la legge attribuisce al Presidente, maturo per una diversa politica di sviluppo messa a frutto con modalità decisamente nuove. Solo così si potrà intervenire efficacemente a sostegno di tutti quei lavoratori e delle loro famiglie che con angoscia e disperazione vedono compromesso il loro diritto alla casa frutto di una scellerata politica di cartolarizzazione e soprattutto di una politica regionale incapace di esercitare i dovuti controlli sui flussi finanziari erogati a sostegno dei consorzi di cooperative edilizie.
L’eccessiva privatizzazione della sanità pubblica invece di aumentare i servizi ed abbattere i costi ha limitato il diritto alla salute riservandolo ai più ricchi e regalando cospicue somme di danaro ai più abbienti colludendo con chi specula sulla salute dei cittadini.
In un organismo politico la memoria è linguaggio essenziale, all’apertura dell’anno giudiziario la Corte dei Conti ha denunciato la Regione per lo sperpero di denaro pubblico attuato con l’ormai famoso regolamento regionale n.2 del 2001, norma di attuazione della legge che va sotto il nome di "perequazione", che ha stravolto tutte la norme di legge permettendo non solo l’accesso alla dirigenza anche a molti che non ne avevano né titolo né diritto ma addirittura premiandoli con il raddoppio della pensione ed il bonus (rottamazione) per il pensionamento anticipato.
Siamo certi che apprezzeremo nell’azione politica del Presidente la virtù della coerenza e della dignità tutta tesa nella difesa della legalità e della trasparenza che non può non intervenire cancellando questa "infame" attuazione della perequazione che non solo è uno sperpero di denaro pubblico, ma divide i dipendenti e rende impraticabile una corretta gestione della Regione.
A nostro avviso devono essere ben altre le disposizioni a favore dei dipendenti, pensando soprattutto a chi quotidianamente e umilmente svolge il proprio dovere all’interno della Regione senza clamore. A costoro specialmente vanno riconosciuti i diritti alla carriera ed alle progressioni verticali con regole certe e trasparenti basate sull’anzianità di servizio e i titoli di studio e non come è avvenuto fino ad oggi solo a favore dei soliti noti per i quali sono stati raddoppiati i benefici a danno di tutti gli altri.
Chiediamo pertanto con ogni possibile sollecitudine un confronto con la S.V. su questi temi auspicando una sempre migliore collaborazione per un governo della Regione vicino ai lavoratori ed a tutti i cittadini nessuno escluso, superando i privilegi delle lobbies politiche e sindacali a favore della legalità e della trasparenza.
Le confermiamo che questa O.S continuerà a battersi contro con forza contro qualunque potere politico e amministrativo che non fosse rispettoso di corrette relazioni sindacali e di sani principi di democrazia con tutte le organizzazioni dei lavoratori.
Confidando in una sollecita positiva risposta alla presente richiesta si porgono distinti saluti."
Roma, 12 maggio 2005