Milano. ALBO DEGLI EDUCATORI: A CHE PUNTO SIAMO.
ALBO DEGLI EDUCATORI: A CHE PUNTO SIAMO.
ORA ANCHE IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA SI ESPRIME PER MODIFICARE LA LEGGE.
La discussione, in sede istituzionale e non solo in sede istituzionale, sul senso, sull’utilità e sull’opportunità di un Ordine degli Educatori professionali Socio Pedagogici, previsti dalla Legge 55/2024, nonché sulla necessità di importanti e significative modifiche, sembra entrare finalmente nel vivo.
In primo luogo, facciamo il punto su tutta questa “vicenda”, che come USB da subito abbiamo seguito e contestato, per un periodo non breve, in assoluta solitudine.
Non esiste, allo stato attuale, alcun obbligo da parte di qualsiasi Educatrice ed Educatore, sia dipendente di realtà lavorative private, sia dipendente di una Pubblica Amministrazione, di essere iscritta/o al relativo Ordine per poter svolgere regolarmente la loro professione. Questo, in primis, per la semplice ragione che allo stato attuale non esiste ancora, in nessuna Regione Italiana, un Ordine degli Educatori professionali Socio Pedagogici costituito e funzionante, ma solamente “un processo di costruzione”, che necessita tempi e modalità lunghe e tutt’altro che definite. Si tratta di un lasso temporale che deve essere “usato” dalle Lavoratrici e dai Lavoratori, dalle Organizzazioni Sindacali impegnate seriamente in questa battaglia, ma soprattutto dalle Istituzioni coinvolte, per provvedere alle modifiche sostanziali della norma, per correggere le storture e le “assurdità” previste nella Legge 55/2024.
Inoltre, almeno per le Educatrici e gli Educatori dei Servizi Educativi per l’Infanzia, alla luce della nota dei Ministri della Giustizia e della Pubblica Amministrazione dello scorso 8 agosto 2024, con riferimento ai requisiti per l’esercizio della professione, l’articolo 15-bis del Decreto-Legge n. 19 del 2024, convertito nella Legge 56/2024 salvaguarda, anche in deroga al possesso del titolo di studio e fino alla chiusura dell’anno scolastico 2026-2027, il Personale Educativo, nonché le relative graduatorie comunali vigenti, intendendo, a giudizio soprattutto dell’interpretazione dei citati Ministeri, la citata deroga valida anche in merito all’iscrizione all’Albo degli Educatori professionali Socio Pedagogici. Per quanto riguarda invece le Educatrici e gli Educatori del settore privato, occorre evidenziare che, almeno allo stato attuale, tra le figure professionali solitamente richieste nelle mansioni svolte per le Pubbliche Amministrazioni, raramente sussiste la richiesta della specifica figura di “Educatore Professionale dei Servizi Pedagogici”.
Ancora, è bene ricordare e ribadire, come ormai ammesso anche da chi, singolarmente, ha cercato di far iscrivere anche i Docenti- Educatori della Scuola dell’Infanzia al citato albo, che, come era evidente sin da subito e da noi immediatamente sostenuto, nessun obbligo ricadeva, né ricade su queste figure professionali.
Nel frattempo, dopo le prese di posizione dell’autorevole Commissione Ministeriale per il Sistema Integrato di Educazione e Istruzione, nonché dell’altrettanto autorevole Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), altri pronunciamenti e altre iniziative significative si sono registrate.
Il 25 luglio u.s. in Conferenza Unificata Stato-Regioni, durante la discussione del disegno di Legge Semplificazioni (DDL 1184), le Regioni hanno evidenziato le criticità connesse all’attuazione di questo provvedimento, legate sia ai tempi, sia ai titoli richiesti per l’iscrizione all’albo. Le stesse Regioni hanno peraltro proposto chiaramente l’eliminazione dell’onere di iscrizione all’Albo per le Educatrici e gli Educatori dei Servizi Educativi per l'Infanzia 0-3.
La Regione Friuli Venezia Giulia ha avviato da tempo un tavolo di confronto con tutte le Organizzazioni Sindacali e le realtà presenti e attive nel territorio, per ottenere correttivi rilevanti alla Legge 55/204, impegnandosi a portare in sede nazionale le risultanze del confronto in corso.
Il Consiglio Regionale della Lombardia il 15 ottobre 2024, con la Risoluzione numero 7, dopo un precedente passaggio nella Commissione Consiliare referente, ha espresso all’unanimità la richiesta al Governo di escludere le Educatrici e gli Educatori dei Servizi Educativi per l’Infanzia dal campo di applicazione della Legge 55/2024, ovvero dall’onere dell’iscrizione all’albo professionale.
Sempre la Risoluzione numero 7, comprende anche la richiesta di armonizzare il quadro dei titoli di accesso alla professione di Educatore nei Servizi del sistema integrato 0-6 anni e di estendere all’anno scolastico e accademico 2021/2022 (non più 2018/19) il termine di validità dei titoli di accesso utili precedentemente in sede regionale (lauree diverse e diplomi di Scuola secondaria superiore), alla professione di Educatore dei Servizi all’Infanzia, modificando l’articolo 14 del DLGS 65/2017.
Si tratta di una notizia importante, che come USB accogliamo positivamente, pur evidenziando i limiti ancora insiti nella stessa Risoluzione. In particolare riteniamo sbagliato non prevedere la richiesta di esclusione anche delle Educatrici e degli Educatori del settore privato, Lavoratori dipendenti di un ambito contraddistinto molto spesso da precarietà, condizioni di lavoro pessime, salari da fame, assenza di diritti, burnout. Peraltro sono proprio queste Lavoratrici e questi Lavoratori che permettono l’erogazione di molti Servizi da parte della Pubblica Amministrazione. Non valutare attentamente le ricadute pesanti sulla tenuta dei citati Servizi in assenza dall’esclusione dall’applicazione della Legge 55 del 2024 per queste Operatrici e questi Operatori, riteniamo sia oggettivamente errato.
Infine, non è più rinviabile la battaglia che come USB abbiamo sempre sostenuto, per l’inserimento dei Nidi d’Infanzia all’interno del sistema scolastico nazionale, superando la logica del mero Servizio e quindi la intollerabile dicotomia presente ancora oggi nel sistema integrato 0-6.
Alla luce delle novità e dei pronunciamenti rilevati, invitiamo le Lavoratrici e i Lavoratori a continuare la lotta contro questa norma e a proseguire la loro pressione sulle Istituzioni coinvolte affinché si giunga al superamento dell’Ordine professionale degli Educatori Socio Pedagogici o, quanto meno, alla modifica sostanziale della relativa Legge istitutiva.
In tal senso, come Personale del Comune di Milano e Organizzazione Sindacale, chiediamo fermamente in particolare al livello politico - dal Sindaco, alla Giunta nonché alle forze politiche presenti all’interno dell’Assise Consiliare - di adoperarsi concretamente per l’ottenimento dei correttivi esposti e fondamentali.
DAL NIDO ALL’UNIVERSITA’ UNA SOLA SCUOLA DI QUALITA’ !
USB COMUNE DI MILANO