Milano. la CGIL chiama la DIGOS contro le educatrici che volantinano davanti alla Camera del Lavoro

In allegato il documento impaginato

Milano -

Al Comune di Milano schiacciante vittoria delle posizioni di RdB/CUB sulla consultazione referendaria sul welfare, organizzata, gestita e controllata da CGIL CISL e UIL.

 



RdB/CUB unico sindacato ad aver dato l’indicazione di boicottare il referendum non recandosi alle urne, in quanto risultava evidente la strumentalizzazione utilizzata dai sindacati firmatari che hanno la necessità di dare una parvenza di democrazia alla decisione assunta  il 23 luglio con la firma dell’accordo, scaricando la responsabilità sui lavoratori chiamati ad esprimersi nel merito ad…. ottobre!

 



Solo il 25% di 18.000 dipendenti si è recato alle urne, mentre il restante 80%, seguendo le indicazioni della nostra organizzazione sindacale, ha respinto fermamente questa ennesima presa in giro. Del 25% la stragrande maggioranza ha votato no!

 



Evidentemente, il bruciore della sconfitta, unito al terrorizzante presentimento che questa disfatta sia solo un anticipo di ciò che potrebbe ripetersi come esito alle elezioni del rinnovo RSU al Comune di Milano che avverrà nel mese di novembre, ha fatto sclerale l’intero apparato dirigente della CGIL.

 



Oggi, 11 ottobre, sul piazzale antistante la Camera del Lavoro di P.ta Vittoria, alcune delegate di RdB/CUB che insieme a delle educatrici stavano volantinando un documento sui servizi all’infanzia alle educatrici chiamate in assemblea, sono state in primis aggredite verbalmente da alcuni dirigenti CGIL i quali, in piena difficoltà, come unico strumento, atto ad evitare il confronto, hanno poi richiesto l’intervento della DIGOS di Milano per allontanarle in quanto il suolo calpestato è “privato”.

 

 

RdB/CUB denuncia come “vergognoso, poliziesco e fascista” oltre a fortemente antidemocratico, che respinge il confronto, che si oppone al diritto di critica e di denuncia, il metodo adottato dai dirigenti CGIL

Questa ennesima azione, pone CGIL fuori dalle logiche democratiche e antifasciste che siamo convinti debbano essere l’essenza e la base di ogni organizzazione sindacale che si ponga come soggetto rappresentativo dei lavoratori.