Milano. VIGILE OBIETTORE, COMUNE CONDANNATO
E' stata depositata oggi, presso la cancelleria del Tribunale del Lavoro di Milano, la Sentenza n.3269 del 4 luglio 2012.
Il Giudice, la Dottoressa Cipolla Sara, ha accolto il ricorso presentato dal Sindacato USB, annullando un'annosa discriminazione.
Il Vigile discriminato, era stato assunto nel 1992, dopo avere regolarmente superato il concorso. Ma, il primo giorno di servizio, si era sentito dire, dall'allora Comandante, che, in quanto obiettore di coscienza e quindi esentato dall'uso dell'arma, non avrebbe potuto svolgere il servizio in strada, ma relegato in ufficio.
Lo stesso lavoratore, non aveva accettato la discriminazione, visto che, in altri Comuni (ad esempio Roma) non era obbligatorio l'uso dell'arma, e quindi aveva presentato una prima denuncia al tribunale del Lavoro, contro tale disposizione.
L'esito della prima causa era stato negativo, e il Vigile, aveva dovuto accettare di svolgere il servizio in ufficio.
Nel 2002, veniva introdotto un nuovo Contratto che prevedeva un incentivo economico mensile, per tutti i Vigili di Milano, sia per chi svolgeva il servizio in strada, ma anche per quelli impiegati in ufficio.
L'allora Comandante, l'ex Generale dei Carabinieri, il Dott.Chirivì Antonio, aveva ordinato di non riconoscere l'indennità al Vigile in quanto obiettore di coscienza.
Per impugnare il provvedimento, ritenuto ingiusto, il Vigile, ha chiesto il sostegno del Sindacato USB, che dopo avere valutato attentamente i fatti ha messo a disposizione del lavoratore, gratuitamente, l'ufficio legale, presentando la denuncia, attraverso uno degli Avvocati del proprio staff, l'Avv.Carmen Di Salvo.
Il Giudice, rilevata la discriminazione, attuata inizialmente dall'allora Comandante, ma procrastinata negli anni, anche dai vertici dell'Ufficio Personale del Comando, ha condannato il Comune a corrispondere l'indennità dal 2002, quindi relativa a 10 anni di compensi arretrati, per un totale circa di 32.000 Euro.
Il verdetto si è abbattuto come una mazzata sul Comando di palazzo Beccaria, visto che per la questione, aveva sempre rifiutato qualunque mediazione.
Il Sindacato USB, si riserva di presentare un esposto alla Corte dei Conti, per segnalare la negligenza attuata dal Dirigente dell'Ufficio Personale, che ha prodotto un danno erariale per le casse del Comune.
Milano, 11 luglio 2012