Napoli. 11 giugno, assemblea generale contro la Manovra che massacra i dipendenti pubblici
In allegato il volantino
IL GOVERNO BERLUSCONI–TREMONTI DICHIARA GUERRA AI LAVORATORI PUBBLICI
Mentre il Ministro Brunetta annunciava enfaticamente che “non ci saranno tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici”, il Governo ha approvato la manovra finanziaria per far fronte alla crisi: il pubblico impiego rappresenta ancora una volta il posto sicuro dove andare a far cassa. E a pagare sono come sempre i dipendenti pubblici:
• blocco del rinnovo contrattuale 2010-2012;
• blocco delle retribuzioni per 4 anni, quindi fino al 2013;
• restituzione degli incrementi eccedenti il 3,2% eventualmente previsti nei contratti 2008/09;
• blocco degli scatti di anzianità nella scuola e università;
• riduzione del 50% delle spese per la formazione del personale;
• riduzione del 50% delle spese per le missioni;
• riduzione del 5% e del 10% delle retribuzioni superiori ai 90.000 e 120.000 euro;
• proroga per altri 2 anni del blocco delle assunzioni;
• riduzione delle finestre di uscita per il pensionamento con slittamento di un anno dalla maturazione dei requisiti;
• donne in pensione a 65 anni dal 2016 anziché dal 2018;
• liquidazione pagata in ritardo ed in tre tranches.
Il decreto colpisce pesantemente anche i precari del pubblico impiego disponendo il dimezzamento delle risorse utilizzate per pagare i loro salari nel 2009 con la conseguenza di un’ondata di licenziamenti di massa o,in alternativa, la collocazione in part-time per tutti. E questo oltre ai tagli ai trasferimenti alle Regioni (10 miliardi) e Comuni (2 miliardi) che si ripercuoteranno pesantemente sui servizi erogati ai cittadini e sulle condizioni di lavoro del 1.500.000 dipendenti di Sanità ed Enti locali. In ultimo, ma non per importanza, la chiusura di tutta una serie di Enti con cui andare a finanziare le varie guerre in giro per il mondo che vedono impegnato il nostro Paese.