Più risorse per il nuovo sistema di classificazione del Comparto Funzioni Centrali, primo risultato dello sciopero USB del 26 novembre
Il finanziamento del nuovo sistema di classificazione passerà dallo 0,33% del monte salari allo 0,55%, un primo risultato dello sciopero del Comparto Funzioni Centrali promosso dalla USB lo scorso 26 novembre. Nel corso della protesta davanti al ministero per la pubblica amministrazione una delegazione della USB aveva incontrato il capo dipartimento e il responsabile delle relazioni sindacali del dicastero guidato da Brunetta, ai quali aveva rappresentato una serie di problematiche ancora aperte all’interno della contrattazione in corso con l’Aran, tra cui la scarsità delle risorse assegnate al Comparto Funzioni Centrali per il finanziamento del nuovo sistema di classificazione nell’ambito dei 200 milioni di euro previsti nella Legge di Stabilità 2022. Nel corso dell’incontro di ieri per il rinnovo del contratto, il presidente dell’Aran ha annunciato che la percentuale assegnata al comparto sarà elevata a seguito dello scorporo degli insegnanti della scuola dal conteggio dei destinatari della norma.
La riunione è poi proseguita sui diversi argomenti oggetto della trattativa e altri risultati sono stati ottenuti, come la possibilità di cumulare nella stessa giornata lavorativa le diverse tipologie di permesso purché non continuative. La USB nei ventitré incontri di trattativa aveva più volte chiesto di rendere i permessi per visite mediche (ex art. 35) cumulabili con altri permessi.
Per quanto riguarda la norma di prima applicazione del nuovo sistema di classificazione, la USB è riuscita ad ottenere che i passaggi di area in deroga al possesso del titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno siano possibili fino al 31 dicembre 2024, termine di validità del prossimo contratto collettivo nazionale di lavoro. Ci sarà quindi più tempo per i passaggi in deroga, così da poter sfruttare al massimo i vuoti d’organico dell’area superiore per sanare la piaga del mansionismo.
Infine, per l’individuazione dello stipendio tabellare di area si dovrebbero prendere a riferimento i valori dell’ex comparto Enti pubblici non economici, con un indubbio vantaggio per le lavoratrici e i lavoratori della II area dei Ministeri e delle Agenzie Fiscali.
La riunione proseguirà stamattina e il presidente dell’Aran ha avvertito che i margini di cambiamento del testo sono estremamente ridotti, anche se è improbabile che si vada a chiudere prima che siano approvate in via definitiva le norme previste nella Legge di Stabilità del 2022 e riguardanti le risorse per il superamento del tetto dei Fondi e il finanziamento dei nuovi sistemi di classificazione. Come nel 2018 si arriverà a ridosso delle festività. Solo allora la USB tirerà un bilancio della contrattazione, alla quale ha partecipato con spirito costruttivo e forte determinazione.
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