Precari delle Province della Sardegna - Incontro in Regione: USB CHIEDE ALLA REGIONE LE RISORSE PER GARANTIRE I 180 PRECARI A RISCHIO!
In allegato il comunicato stampa
Dopo la manifestazione di ieri sera, dove un centinaio di precari ha manifestato sotto il Consiglio Regionale, questa mattina alle ore 12,00, l’Unione Sindacale di base, Enti Locali, unitamente al Comitato Precari Province Sarde è stato ricevuto in audizione, dal Presidente della I° Commissione Riforme Affari Generali del Consiglio Regionale della Sardegna, Francesco Agus, dalla Commissione, dal capogruppo di Sel e diversi Consiglieri Regionali di minoranza e maggioranza.
“Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni per circa 180 lavoratrici e lavoratori precari delle Province Sarde che da oltre 10 anni lavorano con articolazioni contrattuali varie (partita iva, tempo determinato,co.co.co).
Le varie normative nazionali, con blocchi e limiti alle assunzioni e i continui tagli finanziari, non hanno permesso l’assunzione di questo personale nei ruoli delle Province Sarde. Tra fine maggio, fine giugno, fine settembre e fine dicembre andranno in scadenza tutti i contratti in essere di questi lavoratori.
Il 90% di questi lavoratori sono alte professionalità (laureati in giurisprudenza, economia, ingegneria ecc..) che svolgono, come i colleghi assunti a tempo indeterminato, funzioni importanti per l’ente locale e in alcuni casi svolgono funzioni delegate dalla Regione.
Come rappresentanti dei lavoratori e dei precari, chiediamo che vengano trovate nell’immediato le risorse finanziarie che permettano una continuità lavorativa immediata a tutti i lavoratori precari delle Province Sarde.
Infatti chiediamo,alla Giunta Regionale e al Consiglio Regionale di inserire le risorse finanziarie sul fondo unico degli enti locali finalizzandolo al mantenimento in servizio dei lavoratori precari delle Province Sarde.
Nel frattempo auspichiamo che nella discussione della riforma regionale degli enti locali nessun posto di lavoro sia perso, sia delle lavoratrici e lavoratori assunti a tempo indeterminato sia per le lavoratrici e lavoratori precari”.