Privatizzazione del Centralino Telefonico: un provvedimento contro non vedenti ed ipovedenti
Privatizzazione del Centralino Telefonico: un provvedimento contro non vedenti ed ipovedenti.
Da agosto una Città Metropolitana con più dirigenti e meno categorie protette.
Senza nemmeno informare la RSU, senza nemmeno provare a dare una spiegazione ai delegati eletti dai lavoratori, l’Amministrazione privatizza il centralino telefonico, a partire dal 1 agosto.
Il Sindaco Bucci ed il Consigliere delegato Olcese dimostrano con questo atto che la loro “parola” vale zero.
Una volta le Amministrazioni Pubbliche avevano anche un ruolo sociale. Non guardavano solo al risparmio, al massimo ribasso negli appalti e alla falsa meritocrazia. C’era molta attenzione verso l’assunzione dei lavoratori appartenenti alle categorie protette. Era un vanto mettere delle persone con difficoltà in condizioni di lavorare e di guadagnarsi con dignità un salario ed un posto nella società.
Oltretutto per alcune categorie ci sono percorsi obbligati previsti dalle leggi (L’art. 1 – comma 1 lettera c della legge n. 68/99 include i non vedenti di cui alla legge n. 382/70 tra gli aventi diritto al collocamento obbligatorio).
La Città Metropolitana di Genova con questa esternalizzazione ha di fatto cancellato la possibilità alle persone non vedenti di avere una vita, di crearsi una famiglia, di potersi immaginare un futuro, di guadagnarsi uno stipendio,con il rispetto dovuto nella società dal fatto di avere un lavoro, un salario e dei diritti.
Poiché cancellando il Centralino Telefonico si cancella anche l’obbligo di rispettare la legge sull’inserimento lavorativo dei non vedenti,
Per risparmiare qualche euro (e sarà tutto da verificare) si compie un atto disumano.
Nel frattempo veniamo a sapere che da agosto aumenterà il numero dei dirigenti. Sarà un caso?
USB P.I. continuerà questa battaglia nei prossimi mesi cercando di coinvolgere le associazioni e la stampa cittadina.
Contro tutte le privatizzazioni, ma anche contro operazioni vergognose che mettono un presunto vantaggio economico davanti al rispetto per le persone. Quanto valgono due non vedenti che potrebbero essere collocati nel centralino? Valgono cosi poco per i nostri amministratori?
USB P.I. chiede il ritiro dell’atto dirigenziale, la riorganizzazione del Centralino e l’assunzione dei lavoratori necessari tramite le liste protette.
USB P.I. chiede anche che venga data risposta alla lettera di richiesta di incontro inviata dalla RSU nelle settimane scorse.
USB P.I. Città Metropolitana di Genova 25-7-2018