Protocollo d'intesa per il rinnovo dei contratti del Impiego Pubblico: NOI LA VOSTRA ELEMOSINA NON L'ACCETTIAMO!

In allegato il volantino

Firenze -

Il governo Berlusconi per il  tramite del Ministro Brunetta, dopo aver scatenato per mesi una infame campagna mediatica contro il lavoro pubblico, operando inoltre gravi tagli al salario e ai diritti dei lavoratori pubblici, giovedi scorso ha convocato tutte le Organizzazioni Sindacali  presentando loro “la carotina”, cioè un protocollo di intesa per il rinnovo dei contratti, ormai scaduti da 10 mesi, del pubblico impiego.



Il protocollo prevede per il 2008 come vacanza contrattuale un iperbolico aumento pari a € 8 (otto) naturalmente lordi al mese, mentre per il 2009 prevede un aumento lordo medio mensile pari a 60 € sulla retribuzione tabellare, più eventuali altri 10 € sulla parte accessoria.


La reazione di alcuni dei cosiddetti sindacati confederali, che oramai da tempo, più che sindacati sembrano essere diventati portatori di acqua ai vari governi, è stata  subito di supina adesione al diktat del Brunetta & Berlusconi, e così nell’ordine CISL, UIL, UGL-SULPM hanno avvallato l’ulteriore impoverimento delle nostre retribuzioni.



Solo RdB –CUB ha respinto al mittente il protocollo giudicandolo totalmente inaccettabile, mentre per il momento anche la CGIL non lo ha sottoscritto, giudicando insufficienti gli stanziamenti, ma continuando ambiguamente la trattativa e rendendosi disponibile a discutere la riduzione della copertura del contratto nazionale e le sue nuove regole, oltre a sancire il già previsto allungamento della vigenza contrattuale. Si perché oltre che darci un elemosina i signori del Governo, con la complicità dei soliti sindacati, vogliono aumentare a tre anni la durata del contratto, così la miseria degli aumenti sarà anche ridotta di un terzo in valore reale.



E così il Governo Berlusconi che trova centinaia di miliardi (nostri) per finanziare le banche che hanno spolpato i cittadini fino all’osso, per retribuire profumatamente i boiardi di stato che sono poi gli artefici dei fallimenti delle stesse  Aziende (Alitalia insegna) e per le imprese che magari poi delocalizzano la produzione, dichiara che non ci sono risorse per i lavoratori pubblici.



Sono 15 anni che i lavoratori pubblici e privati, in nome delle compatibilità e del risanamento della cosa pubblica depredata da chi ha sotto varie “casacche” governato questo paese, vengono espropriati di volta in volta prima della scala mobile, poi del diritto ad una pensione decorosa, infine anche del diritto ad una retribuzione decente che consenta loro di arrivare a fine mese.

Non possiamo però tacere che al di là delle responsabilità della “casta politica” sono evidenti le grandi responsabilità di quei sindacati che invece di rappresentare gli interessi ed i bisogni dei lavoratori, hanno curato ben altri interessi, non ultimo quello di cercare di mettere le mani sulle nostre liquidazioni!