Province, Città Metropolitane e piccoli Comuni - La sentenza della Corte Costituzionale riapre la partita dell'organizzazione dello stato sul territorio
In allegato la pronuncia della Corte di Cassazione 220/2013
Non c'è stato nemmeno il tempo di leggere la pronuncia della consulta che già il Ministro Delrio rilasciava interviste e lasciava trapelare gli scenari futuri rispetto al futuro assetto dello Stato sul territorio (vedi Corriere della Sera e Italia Oggi di Sabato 20/7/2013).
La dead-line, secondo il ministro resta fissata al 31/12/2013 e, dal giorno successivo, partirà la costituzione delle città metropolitane e l'obbligo per i piccoli comuni di unirsi.
Per le Province la questione è più complessa perché impatta con l'elezione degli amministratori, per tutte quelle amministrazioni che andranno in scadenza nel 2014 (dovrebbero essere 54, oltre alle 21 già commissariate). Al riguardo il presidente dell'UPI ha già invocato la necessità e l'obbligo, in aderenza all'annullamento disposto dalla suprema Corte, di tornare a votare.
USB, dopo l'iniziativa dell'11 Luglio, intende continuare nel percorso già tracciato di mettere in campo il protagonismo dei Lavoratori e dei Cittadini, rispetto a qualsiasi iniziativa che modifichi l'assetto istituzionale. Senza contare che proprio la Consulta ha evidenziato come i decreti cancellati abbiano evitato il coinvolgimento delle comunità locali (che la Costituzione affida ai Comuni).
Da ultimo una piccola chicca già apparsa sui quotidiani: tre degli avvocati che hanno rappresentato le Regioni nel ricorso contro i decreti sulle province, siedono nella commissione per le riforme istituita dal Governo.
Cosa dobbiamo attenderci da tale contradditoria posizione?