Provincia di Terni. Delegata RSU abbandona la Cgil e apre USB

Dopo l'uscita da Cgil della delegata RSU al comune di Terni, oggi, analogo passo lo fa la collega della provincia a cui diamo il benvenuto in USB.

Terni -

Cari colleghi e colleghe,


ritengo giusto comunicarvi che in data 22 luglio presso la Provincia di Terni si è costituito il terminale associativo della USB Pubblico Impiego – Unione Sindacale di Base – (nata dalla fusione tra RdB e SdL) alla quale ho aderito, insieme ad altri colleghi e colleghe, non solo della nostra Amministrazione ma anche del Comune di Terni e di altre realtà territoriali e di comparto.


Quale componente della RSU ne costituisco quindi il referente formale e di interlocuzione politica con l’Amministrazione Provinciale.


Questa mia scelta è avvenuta in seguito ad un percorso che ho maturato, prima con la scelta di uscire dalla CGIL, nella quale ero membro del Comitato degli Iscritti dell’Ente e componente del Direttivo Provinciale di Categoria, poi incoraggiata dalle competenze e professionalità che ho potuto riscontrare in USB.


Non vi nascondo che la scelta per me è stata difficile, in quanto non appena entrata in questo Ente ho provveduto io stessa a cercare il referente CGIL per potermi iscrivere proprio perché ho sempre ritenuto opportuno sentirmi rappresentata nel luogo di lavoro.


I gravi fatti e motivazioni politiche che hanno determinato la crisi del gruppo dirigente della FP nelle espressioni più alte delle loro funzioni e per ultimo della nostra Segretaria Provinciale Graziella Cetorelli, hanno per me determinato l’impossibilità a permanere in una organizzazione che evidentemente non riesce più a valorizzare il pluralismo, la differenza di pensiero reputandole un pericolo, cosa però ancor più grave, ha perso di vista l’obiettivo di un sindacato: la tutela dei lavoratori e del loro posto di lavoro.


La mia breve permanenza nel Direttivo della CGIL ha confermato quel sentore che da qualche tempo avevo e che mi ha portato a prendere la decisione di uscire, subito dopo esservi entrata.


Come componente della RSU posso invece sottolineare come gli allora Dirigenti Sindacali di Funzione Pubblica ci hanno dato la possibilità di partecipare ad incontri organizzati a livello nazionale per farci rendere conto della situazione che ha investito il nostro Ente e della necessità immediata di attivare un tavolo istituzionale con la Regione per dare modo di tenere in piedi, non soltanto l’aspetto del riequilibrio territoriale, ma soprattutto tenere sotto controllo il problema finanziario dovuto ai tagli della Spendine Review.


Ad oggi come siamo?

I problemi di bilancio non sono affatto risolti, bensì appesantiti.
Credo sia forte, in un momento di così grave incertezza sul futuro delle Province e del nostro lavoro, il disagio, lo sconforto e la preoccupazione che ci investe per il nostro futuro e delle nostre famiglie.


Certamente non è incoraggiante dover assistere anche per voce degli Amministratori che si definiscono con noi “sulla stessa barca”, alla riproduzione di dogmi, slogan e messaggi propagandistici privi di contenuto e di rilevanza, usati dalla politica proprio per dare forza e vigore alla feroce campagna di attacco al lavoro pubblico ed ai pubblici servizi.


E’ anche per questo, per l’inquietudine e la preoccupazione che mi attraversa ma soprattutto perché ritengo che solo una buona azione sindacale proposta da noi lavoratori possa essere comunque l’unica strada percorribile,  che ho compiuto questa scelta.


Per la consapevolezza che noi e solo noi possiamo e dobbiamo essere nella condizione di rappresentare al meglio le nostre istanze, le nostre esigenze e le possibili soluzioni che insieme riterremo utili per alleggerire questo quadro di forte disagio nel quale è messo in discussione non solo il nostro futuro ma la nostra stessa dignità personale, la nostra professionalità ed impegno quotidiano.


Non dobbiamo rinunciare alla rivendicazione, non dobbiamo cedere ad un atteggiamento di appiattimento e mai oppositivo. Vale a dire. Non dobbiamo rinunciare alla nostra autonomia.


Ecco perché ho deciso di credere ed impegnarmi in questo nuovo percorso. Un sindacato di base, che nasce, cresce e vive nei posti di lavoro, tra i lavoratori dei quali ne rappresenta i bisogni senza interlocuzioni aggiuntive, appesantimenti, interferenze di ordine “politico”.


Mi pongo l’obiettivo quindi di lavorare affinché le questioni e le problematiche a cuore dei lavoratori e lavoratrici della Provincia di Terni siano affrontate con trasparenza, con l’obiettivo della salvaguardia prima di tutto della persona, dell’individuo, della sua dignità e professionalità.


Care colleghe e colleghi, è lunga, complicata e difficile la fase che stiamo attraversando come dipendenti di questa Amministrazione e credo che la nostra voce meriti assolutamente di essere ascoltata.

Terni, 24 luglio 2013

Bacaro Tatiana