Provincia di Terni. Lo stato dell'arte dell'ente tra spending review e tagli ai servizi
In allegato il volantino
Altro che sulla stessa barca…..!!
Nel mare agitato del nostro Paese c’è chi naviga su di un panfilo
e chi invece rema a fatica su di una zattera…
Crediamo di interpretare lo stato d’animo dei lavoratori e lavoratrici della Provincia di Terni quando esprimiamo parole quali preoccupazione, disagio e sconforto, incertezza per il futuro.
Parole che rappresentano stati d’animo che sono stati purtroppo rafforzati dalle parole ascoltate da tutti coloro che hanno assistito lunedì scorso al Consiglio Provinciale, su iniziativa della RSU dell’Ente.
Ascoltare i nostri Amministratori ricorrere a slogan demagogici e populisti che hanno aperto la breccia all’attacco furioso contro i lavoratori pubblici ed i pubblici servizi, è veramente triste e preoccupante.
“La pubblica amministrazione in Italia costa troppo ed eroga servizi inefficienti”.
E, addirittura sulla stampa locale: “l’attuale Giunta non solo ha razionalizzato e risparmiato sui costi organizzativi e della politica ma ha anche aumentato il salario accessorio dei dipendenti”.
Affermazioni effettuate con approssimazione, in una sede istituzionale ed in un contesto molto delicato sofferto dal sistema dei pubblici servizi nel nostro Paese.
Sono ormai diversi gli studi che attestano che la spesa per la pubblica amministrazione in Italia è al di sotto di Germania e Francia e definire i pubblici servizi come “inefficienti” significa generalizzare, semplificare, annichilendo le eccellenze che pure nel nostro Paese (ed anche nel nostro Ente), esistono.
Ma la cosa più paradossale è sentir parlare di aumento di salario accessorio dei dipendenti della Provincia di Terni, addirittura alla stampa, esponendo gli stessi al giudizio di una opinione pubblica giustamente severa sull’utilizzo delle risorse pubbliche, data la drammatica crisi economica ed occupazionale che stiamo vivendo. Paradossale perché, oltretutto, parliamo di un salario fermo da diversi anni per il blocco contrattuale e di una produttività di circa 400/500 euro annui lordi medi, il più basso in assoluto di tutto il sistema delle autonomie locali, regionale e non solo e per la conservazione del quale i dipendenti hanno dovuto ricorrere allo sciopero..!
Certo non parliamo del sontuoso premio di risultato che i Dirigenti di questo Ente (n.5) si dividono (circa centomila Euro!!) Su questo i nostri Politici ed Amministratori non hanno nulla da dire?? Non denunciano l’iniquità ed il paradosso che dovrebbe porre anche un problema etico, di una “forbice” retributiva scandalosa??
Il fatto è che gli amministratori sono invece abilissimi, bravi a rigirare i dati contabili e di bilancio nel solo tentativo di negare l’evidenza e cioè che nella drammatica crisi finanziaria di questo Ente non tutto il possibile è stato fatto per razionalizzare e risparmiare sui costi della politica ed organizzativi.
Le richieste che i lavoratori e le lavoratrici della Provincia hanno avanzato dall’assemblea di dicembre dell’anno scorso, ora rafforzate anche da una raccolta di firme tra i dipendenti, sono rimaste inascoltate!. Scelte dovute, coerenti rispetto ad un quadro di grande difficoltà che conferirebbero maggiore dignità alla nostra Amministrazione sia di fronte ai cittadini che ad altri interlocutori, quali la Regione dell’Umbria.
L’USB denuncia e condanna con forza infatti le forti responsabilità che la Regione ha assunto nello “spalmare” tout court i tagli della spending review sul bilancio dell’Ente, senza porsi il tema della sostenibilità e compatibilità finanziaria, mettendo in discussione gli stessi servizi dei quali il nostro territorio necessita.
Così come denunciamo l’immobilismo e la mancanza di lungimiranza delle amministrazioni che si sono succedute, di fronte alla necessità di rinegoziare i trasferimenti sia di personale che finanziari per la gestione di funzioni delegate, politica abbandonata, mai praticata che ha visto negli anni trascorsi una semplice e scellerata accettazione passiva di compiti e funzioni da parte della Provincia.
L’USB della Provincia di Terni denuncia queste responsabilità e ribadisce con forza la necessità di dare seguito alle richieste di razionalizzazione e risparmio indicate dall’Assemblea dei lavoratori.
Auspichiamo siano questi i temi all’ordine del giorno della discussione che il Consiglio Provinciale avvierà dopo la riunione tra la RSU, le O.S. e la conferenza dei Capigruppo.
Si inizi da questo, si acquisiscano come atto dovuto le richieste del documento della RSU.
Siamo certi che i lavoratori metteranno in campo ogni azione di mobilitazione necessiti nei riguardi di una Regione troppo spesso disattenta nel farsi carico dei gravi problemi che attanagliano il territorio del ternano.