Provincia Reggio Emilia. SULLA POLIZIA PROVINCIALE
In allegato il volantino
Durante l'anno di sperimentazione come polizia di prossimità c'è stato un calo delle attività svolte da sempre dai vigili provinciali quali controllo ambientale, faunistico e venatorio.
Ora si propone un accordo per chiudere la sperimentazione e rendere permanenti i nuovi compiti della polizia provinciale.
La tutela della sicurezza fisica e patrimoniale dei cittadini è compito della polizia di stato, dei carabinieri, della guardia di finanza e, in alcuni ambiti, della polizia municipale: tutti corpi composti da professionisti con adeguato addestramento e competenze.
Non sarebbe più efficace e produttivo lasciare a costoro la salvaguardia dell’incolumità dei cittadini e concentrare la polizia provinciale sulla protezione dell’ambiente?
I reati ambientali sono una realtà che può essere ridimensionata solo attraverso un capillare e continuo controllo, e chi meglio dei nostri operatori che da anni conoscono il territorio può essere competente nel prevenire e sanzionare i reati contro l’ambiente?
Mentre i nostri colleghi della polizia provinciale vengono impiegati incongruamente nel pattugliamento delle strade cittadine, chi pattuglia i campi, i fossi, i parchi, i boschi?
Chi controlla, chi previene gli scarichi abusivi nelle nostre acque, chi scova e sanziona i responsabili di danni ambientali?
Di sicuro l’impiego sul territorio provinciale a difesa della natura e di tutto l’ambiente non farà “parata” come l’impiego in centro storico, ma produrrà risultati concreti per tutti i cittadini della Provincia di Reggio, e i nostri colleghi non serviranno solo per magnificare e mettere in vetrina l’amministrazione, ma forniranno un servizio veramente utile.
La scarsa partecipazione alla selezione interna di dieci nuovi operatori forse è dovuta al probabile impegno come polizia di prossimità e non nello svolgimento dei compiti istituzionali della polizia provinciale: tra i nostri colleghi vi sono professionalità competenti in materia ambientale, agronomi, veterinari, periti agrari, ingegneri, non professionisti addestrati nella sicurezza.
A nostro avviso questa sperimentazione è stata produttiva: ha dimostrato senza ombra di dubbio che i vigili provinciali devono continuare a svolgere i compiti di sempre e che sono da respingere proposte di accordo che cambino le competenze e gli ambiti d’intervento della polizia provinciale; sicuramente non ci opponiamo all’assunzione di dieci nuovi vigili, a patto che non vengano utilizzati come polizia di prossimità e che gli eventuali colleghi che decidessero di accettare la mobilità nel corpo di polizia provinciale vengano rimpiazzati nei posti che ora ricoprono da personale assunto tramite concorso e non - come da abitudine di questa amministrazione - da collaboratori precari.