PROVINCICIDIO? La Regione Liguria FA COME PONZIO PILATO

In allegato il volantino

Genova -

Come tutti sappiamo, la Regione Liguria non paga un euro per le funzioni delegate alle ex province dal lontano 2008. Questo debito si può tranquillamente quantificare in oltre 10 mln di euro.


Il 19 dicembre i lavoratori della Provincia di Genova, con una grande manifestazione,  hanno protestato in Regione per costringere il Consiglio Regionale ad assumersi finalmente la proprie responsabilità.


E non era la prima volta. Già nel dicembre del 2012 i lavoratori della Provincia contestarono duramente il Governatore Burlando.


La Regione si deve riprendere tutte le funzioni che non sono istituzionali per la Città Metropolitana e per le Province e, insieme alle funzioni deve assorbire tutto il personale ad esse collegate.


Insieme alle funzioni ed al personale può anche prendersi tutti i beni mobili e immobili occorrenti, ma deve mettere a bilancio tutte le risorse necessarie.
Se avesse messo in atto questa operazione negli anni scorsi, ora avremmo qualche centinaio in meno di “soprannumero”.


Invece il 30 dicembre, a pochissime ore dall'entrata in vigore della legge Delrio, la montagna partorisce il topolino, presentando un disegno di legge regionale dal titolo “Disposizioni di riordino delle funzioni conferite alle province”.


Il disegno di legge, oltretutto presentato in perfetto stile renziano (cioè autoritativamente, senza prima consultarsi con nessuno), seguirà il suo iter e potrà essere modificato, cancellato o  approvato. Nel frattempo ci saranno anche le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale che probabilmente allungheranno i tempi.


Intanto,CGIL-CISL-UIL si accodano alle decisioni della Regione, (non è che a primavera ritroveremo qualche sindacalista nelle liste per le elezioni regionali?) esprimendo qualche preoccupazione e chiedendo l'ennesimo “tavolo” questa volta addirittura con i Prefetti (il prossimo con chi lo chiederanno? Con l'esercito?).



USB dà un giudizio fortemente negativo del Disegno di Legge regionale.

 

Non risolve i problemi dei lavoratori delle ex Province, alle prese con la questione drammatica dei “soprannumero” e degli ulteriori tagli.


O gli amministratori regionali prenderanno provvedimenti adeguati alla grave crisi della Città Metropolitana e delle Province liguri o crollerà tutto il sistema degli EELL nella nostra Regione, trascinandosi dietro tutta la rete dei servizi ai cittadini.


Nel ddl è previsto il ritorno alla Regione di pochissime funzioni con poche decine di lavoratori e   specificando “nei limiti delle risorse finanziarie disponibili”. Il che potrebbe significare al netto dei lavoratori in “soprannumero”, come previsto dalla Legge di Stabilità appena approvata. In questo caso la Regione lascerebbe l'intera patata bollente ai nuovi amministratori della  Città Metropolitana e delle Province.

I lavoratori, per poter essere trasferiti, devono svolgere quella specifica funzione da almeno tre anni, con evidente danno per le centinaia di lavoratori trasferiti in questi anni da ufficio a ufficio a causa dei tagli e della chiusura di alcuni servizi. Il disegno rivendica anche “la razionalizzazione e la riduzione dei costi”.


Si scarica sui Comuni tutta una serie di spese per “possibili” convenzioni e trasferimenti di funzioni.


La Regione si scarica della responsabilità dei lavoratori di alcuni settori (ATO Acqua e Rifiuti, Centri per l'Impiego) mettendo il loro salario in relazione a tariffe incassate e a Fondi Europei possibili.


USB ricorda che i lavoratori pubblici hanno un Contratto Nazionale, anche se scaduto ormai dal 2007, che garantisce salario ed accessori al di là di dove le risorse necessarie vengono reperite.


Alcuni lavoratori legati alla Formazione saranno indirizzati verso l'agenzia regionale ARSEL. Questo è il passo definitivo verso la completa privatizzazione della Formazione Professionale.


C'è lo stanziamento di 1 milione di Euro dedicato all'applicazione di questa legge. Questa è una presa in giro, considerando che le spese per il personale della sola ex Provincia di Genova ammontano ad oltre 30 milioni di euro.


USB denuncia anche che non ci sarà nessun ricambio generazionale perché la legge di stabilità blocca tutte le assunzioni nel P.I. per far posto ai lavoratori dichiarati in soprannumero delle ex Province.


Il tempo passa e la situazione è sempre più grave. Come abbiamo letto sui giornali, l'attacco alla nostra dignità si è rifatto pesantissimo. Il Governo Renzi sta preparando una riforma del Pubblico Impiego devastante per i lavoratori e per gli utenti.


E' ora che la Regione si assuma le sue gravi responsabilità e  che il Governo ritiri i tagli ai bilanci delle ex Province.


USB invita i lavoratori a rilanciare e continuare le mobilitazioni, anche attraverso la sensibilizzazione dei cittadini in tutte le forme possibili.

 

USB-PI Liguria invita i lavoratori delle Province liguri e della Città Metropolitana, degli appalti e delle partecipate e tutti i precari a partecipare alla giornata di lotta:

 

Venerdi 30-1-2015 ore 15,00 presidio itinerante

 

da Largo Lanfranco (Prefettura) alla Regione e volantino day nelle vie del centro città, per informare i cittadini sui disservizi creati dai tagli.

 

USB c'è, c'era e ci sarà!