Punti Anagrafici Decentrati: il decentramento disorganizzativo
L’estate è arrivata e con l’estate il servizio di anagrafe decentrato ai Quartieri accentua le distorsioni e la disorganizzazione con il quale è ormai gestito da anni.
Il servizio che viene erogato ai cittadini diventa non soltanto più scadente ma si può tranquillamente affermare che non siamo davanti ad un servizio unitariariamente strutturato ed organizzato in maniera tale che ogni cittadino ne possa ricevere le stesse prestazioni in una qualunque delle sue sedi con le medesime caratteristiche di qualità.
Ogni Punto Anagrafico adotta orari di apertura e di fruizione del servizio diversi gli uni dagli altri, arrivando perfino a definire una certa ora del mattino dopo la quale si smette di accogliere la richiesta di servizio, interrompendo la distribuzione dei numeri, e rinviando il cittadino all’indomani.
Questa pratica del tutto discutibile comporta una più forte pressione sul P.A.D. di Palazzo Vecchio che in modo sistematico fa fronte a 400/500 utenti al giorno ed è ormai prossimo al collasso.
Ecco quindi il panorama che il cittadino si trova davanti:
Servizi con orari strampalati o chiusi per mancanza di personale, gravi disomogeneità nelle prestazioni professionali, stato di abbandono di lavoratori chiamati a fronteggiare un utenza importante, complessa ed articolata.
Non sono infrequenti i casi in cui cittadini esasperati, come recentemente accaduto al P.A.D. di via Canova, chiamino i carabinieri per l’insufficienza nell’erogazione del servizio.
Sia chiaro le responsabilità stanno tutte all’interno di coloro che hanno voluto un "decentramento" cervellotico e incongruente e nel management chiamato a gestirlo. Un modello che non ha mai funzionato e che adesso palesemente mostra la corda. Sarebbe doveroso un cambio di rotta, un ripensamento che porti ad una gestione omogenea e centrale sotto il profilo organizzativo e professionale del servizio.
Ma ammettere gli errori e lavorare per modificarli è prerogativa che pare estranea a questa Amministrazione.
Firenze, 11 luglio 2005