Regione Lazio. CONTENZIOSO SENZA FINE! LE POSSIBILI SOLUZIONI
In allegato il volantino
Come abbiamo avuto modo di scrivere nel recente volantone, senza essere dei giuristi, la legge di sanatoria della perequazione presenta enormi problemi di legittimità costituzionale, tanto che è stata impugnata dal Governo presso la Corte Costituzionale.
Non staremo a “sgranare” il rosario di tutti gli atti amministrativi emanati con la firma di un dirigente del Dipartimento “esperto in scienze forestali” - soprattutto nel campo degli alti vertici dell’Amministrazione – cui si deve una sorta di promozione sul campo, a dispetto di tutto il personale che da anni aspetta l’occasione per far valere il proprio DIRITTO ALLA GIUSTA CARRIERA.
Vogliamo però cogliere l’occasione per stigmatizzare il comportamento di questa Giunta Regionale e del Suo Presidente, ex paladino della legalità, nei confronti del personale e li invitiamo ad avere il coraggio di ristabilire un minimo di decoro all’interno della Regione, con regole eque nei meccanismi di valorizzazione del personale e con il rispetto della rappresentanza sindacale reale.
Per questo RdB, poiché non intende ergersi solo a censore, intende formulare proposte organiche nell’interesse di tutto il personale.
Annunciamo fin d’ora che abbiamo avviato l’elaborazione di una proposta, da sottoporre all’attenzione di tutto il Personale, i cui contenuti prevedono:
1. Superamento delle contraddizioni sorte con l’applicazione della legge sulla cosiddetta “Perequazione” attraverso un accordo sindacale sottoscritto da tutte le OO.SS. presenti in Regione, in particolare con le RdB che rappresentano oltre il 20% dei dipendenti, per dare una risposta soddisfacente a tutte le sperequazioni che il personale regionale ha dovuto subire suo malgrado in questi ultimi decenni anche con l’avallo dei sindacati concertativi: - concorsi farsa- graduatorie degli idonei non considerate, titoli ed anzianità svalutati, per “salvare” infine anche i Dirigenti Perequati attraverso l’attivazione di specifici “corsi concorso”.
2. Definire criteri equi e trasparenti che permettano un effettivo diritto alla giusta carriera a ciascun lavoratore con l’istituzione anche per tutto il personale di specifici “corsi concorso”.
3. Norme che definiscano criteri equi, chiari e trasparenti per l’accesso alla Dirigenza ed alle Alte Professionalità, prevedendo il divieto di affidare incarichi o consulenze ad ex dipendenti regionali.
4. “Re-internalizzazione” di tutte le funzioni esternalizzate, sfruttando le competenze interne e quelle del personale Lazio-Service, escludendo l’affidamento di consulenze ad ex dipendenti regionali, in modo da destinare maggiori risorse economiche a favore del personale.
Vogliamo marcare, con queste proposte la nostra diversità da quanti si riempiono la bocca di meritocrazia, salvo, poi, consentire tutto ciò che è avvenuto finora. Questa parola, a noi suona male perché - memori delle esperienze del recente passato - non ci fidiamo di coloro che dovranno giudicare questo benedetto merito, anzi! La storia ci è testimone di quanto sia illusorio affidarsi ad una presunta e ipotetica capacità personale senza che sia valutata concretamente.
RdB è invece dell’avviso che debbano essere poste le basi per consentire a tutti il diritto di migliorare, sostenendo, con adeguata formazione e in un’ottica di solidarietà tra Lavoratori, coloro che hanno meno strumenti (ricordiamo al riguardo lo slogan di Marrazzo durante la campagna elettorale: nessuno resti indietro!)
RdB è dell’avviso che proposte operative in questo senso possano partire solo dalla base.
Per questo chiediamo a tutti – compresi eletti RSU e OO.SS. – di contribuire, anche criticamente, con suggerimenti e proposte, a rafforzare le tutele e i diritti per tutti, affinché la Regione Lazio divenga un luogo di lavoro più giusto e meno frustrante.