Regione Lazio. LETTERA APERTA ALLA PRESIDENTE POLVERINI: SI FACCIA " PIAZZA PULITA" DEI RESPONSABILI DELLA GESTIONE SCELLERATA DEL PERSONALE

In allegato la 'lettera aperta'

Roma -

LETTERA APERTA ALLA PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO ON. RENATA POLVERINI
SI FACCIA ORA “ PIAZZA PULITA” DI TUTTI QUEI PERSONAGGI E DEI LORO “ACCOLITI” RESPONSABILI DELLA GESTIONE SCELLERATA DEL PERSONALE!



Da troppi anni l’Amministrazione Regionale, con l’avallo dei sindacati concertativi, obbedendo alla logica clientelare della spartizione del danaro pubblico, nascondendosi dietro il “teatrino” della delegazione trattante (la cui illegittimità è ben conosciuta anche dai tribunali), permette “carriere lampo” a personale senza titolo né merito che nel giro di pochi anni ora gode persino delle prebende dell’Alta Professionalità di 1^ fascia, della P.O. e, per qualche favorito speciale, anche della Dirigenza.


Tutto questo genera un grave danno all’Amministrazione Regionale ed ai lavoratori a cui viene sottratto il diritto alla carriera, scippando il posto ai colleghi veramente meritevoli che da anni si trovano fermi nella stessa categoria poiché il loro posto viene occupato dai soliti favoriti e perpetrando un insulto ai colleghi che, superati i concorsi grazie al loro impegno ed ai loro titoli con notevoli sacrifici, vengono ingiustamente accomunati ai privilegiati che percorrono la corsia preferenziale della carriera facile.


Il nostro Sindacato da oltre dieci anni invita in tutti i modi l’Amministrazione al rispetto delle regole dell’equità e della trasparenza, prima di qualsiasi intervento della Magistratura.


Prendiamo atto con rammarico del fatto che purtroppo le nostre puntuali segnalazioni e le nostre vibrate proteste non hanno avuto ancora alcun riscontro.


 Gli interventi della Magistratura hanno evidenziato chiaramente le illegalità e le illegittimità del comportamento dell’Amministrazione che ha dovuto subire inevitabilmente le decisioni sfavorevoli dei tribunali in tutti i gradi di giudizio, come è avvenuto per la cosiddetta “perequazione”, difesa ostinatamente dalle precedenti Giunte fino ad arrivare all’umiliazione di farsi bocciare dalla Corte Costituzionale la “leggina salva perequati”, nonostante le nostre ripetute e decise segnalazioni sulle palesi iniquità e sperequazioni contenute in quel provvedimento a danno del personale regionale.


Con la recente sentenza del TAR del Lazio sul concorso per le progressioni verticali dei dipendenti regionali, si ripropone all’attuale Giunta il problema della gestione illegale del personale da parte dell’Amministrazione ai danni dei lavoratori, da noi ripetutamente segnalata prima dell’intervento della Magistratura.


Per porre rimedio a quanto sta accadendo a danno dei lavoratori, proponiamo alla Presidente On. Renata Polverini, anche in considerazione della sensibilità che il suo passato sindacale impone nei confronti delle problematiche del mondo del lavoro, di intervenire con fermezza con un concreto segnale di rinnovamento verso la legalità, la trasparenza e la democrazia nella gestione della nostra Regione.


Pertanto La invitiamo a prendere fermamente le distanze dal comportamento collusivo delle precedenti Giunte con la parte insana dell’Amministrazione Regionale, individuando i responsabili delle illegalità ed assumendo i provvedimenti necessari previsti dalle norme vigenti per rimuoverli, a tutti i livelli: i Direttori di Dipartimento, i Dirigenti ed i funzionari incapaci e collusi, i componenti delle commissioni d’esame e di verifica che non hanno ottemperato al loro dovere di controllo, il personale che ha sottoscritto false dichiarazioni contando sulla copertura dei funzionari e dirigenti collusi.



Chiediamo inoltre alla Presidente On. Renata Polverini di predisporre un incontro urgente nel merito con una nostra delegazione, per valutare in un contraddittorio costruttivo, le proposte - per le quali USB ha sempre lottato nella massima indipendenza e nell’interesse dei lavoratori - riconducibili a criteri di equità, trasparenza e democrazia, al fine di restituire a tutti i lavoratori il loro diritto alla carriera ed allontanare il rischio, per quelli che hanno superato correttamente le prove concorsuali, di vedersi sottratta la categoria raggiunta a causa dei comportamenti illegali dell’Amministrazione regionale.


Qualora Lei non desse un fattivo riscontro alla presente lettera aperta,  non farebbe altro che confermare lo stesso comportamento omissivo delle precedenti Giunte. In ogni caso il nostro Sindacato proseguirà con ogni possibile azione finalizzata a propugnare il diritto alla carriera di tutti i lavoratori all’interno di criteri di equità, trasparenza e democrazia.

 

Distinti saluti.